Italia e Olanda, a capeggiare due blocchi contrapposti e simboleggiare i due volti dell’Europa. Quella che chiede coesione nel momento più difficile e una nuova Unione all’insegna della solidarietà, da un lato. E quella, “frugale”, ostinata nello sventolare la bandiera del rigorismo e degli equilibri economici. Con il premier Giuseppe Conte determinato ad affrontare a muso duro la sfida, con tanto di accuse violente alla nazione leader dello schieramento avversario.
Per riuscire a strappare un accordo favorevole, Conte potrebbe addirittura giocarsi la carta della Corte di giustizia europea: in caso l’Olanda non dovesse cedere, il governo italiano potrebbe tentare di chiamare in causa l’organo che ha il compito di garantire il rispetto del diritto comunitario e l’incompatibilità di un meccanismo del genere con i trattati europei. In questo modo verrebbero tagliati fuori da un’eventuale decisione finale Commissione e Parlamento, uno strappo che straccerebbe ulteriormente (ce ne fosse bisogno) l’idea di spirito comunitario.
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Nel frattempo Conte, nella sua personalissima sfida con l’Olanda, continua a tentare di mantenere toni moderati senza però risparmiarsi frecciate velenose: “
Con Rutte ho un buon rapporto personale — ha spiegato il premier al Corriere della Sera — ma lo scontro è durissimo anche se non si è mai permesso di chiedermi questa o quella riforma”. Parole arrivate poco dopo un affondo ben più duro: “Caro Mark capisco che tu abbia in testa solo le elezioni che a primavera ci saranno nel tuo Paese. E capisco pure che ognuno ha il suo Salvini”.
Conte sa che in Olanda si voterà a marzo, quando i
l premier uscente Rutte si ripresenterà per il partito popolare dovendo però sfidare il populista Geert Wilders, fondatore del partito per le libertà, il “Salvini d’Olanda”. Un premier troppo accomodante con i Paesi del Sud rischierebbe di essere travolto, in popolarità, da chi invece si presenta come difensore degli olandesi duri e puri. E così il rischio è che, pur di non perdere pericolosamente consenso all’interno, Rutte vada verso il naufragio sul fronte europeo.
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