Quando si trasferiscono soldi, è importante assicurarsi di farlo correttamente, poiché gli errori sono sempre dietro l’angolo, con il rischio di violazioni e multe. È quindi essenziale sapere che l’Agenzia delle Entrate tiene sotto controllo i trasferimenti di denaro che superano una certa soglia, con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale e monitorare i movimenti di denaro tra persone. Esistono dunque diversi limiti da tenere a mente per evitare che l’Agenzia delle Entrate possa considerare sospette le nostre transazioni bancarie.
Sebbene per i bonifici non vi siano limiti specifici, poiché si tratta di uno dei metodi di pagamento più trasparenti e tracciabili, è altrettanto fondamentale prestare attenzione alla causale del bonifico (qui spieghiamo come compilarla correttamente per evitare problemi) e conservare sempre una documentazione che giustifichi il motivo per cui si ricevono i soldi. Detto ciò, vediamo quali sono i limiti attualmente in vigore.
Come riportato da Patrizia Del Pidio su Money.it, un limite cruciale da tenere in considerazione riguarda l’uso del contante tra privati. “Questo tipo di transazioni, sia che si tratti di acquisti, pagamenti di servizi o donazioni, non può mai superare i 4.999 euro (il tetto massimo per il contante sarà fissato a 5.000 euro nel 2024)”. Se si supera questa soglia, “in caso di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, sarà necessario dimostrare la provenienza del denaro per provare che non deriva da evasione fiscale, oltre a dover affrontare eventuali sanzioni”. Un altro aspetto da monitorare attentamente riguarda i prelievi in contante dal proprio conto corrente. Se nel corso di un mese si supera la soglia di 10.000 euro di prelievi, anche se frazionati in più operazioni, la banca è tenuta a segnalare la situazione all’Unità di Informazione Finanziaria. Tale segnalazione potrebbe poi essere inoltrata alla Guardia di Finanza e, di conseguenza, all’Agenzia delle Entrate.
Del Pidio aggiunge: “L’amministrazione fiscale, una volta ricevuta la segnalazione, potrebbe avviare verifiche per accertare se i fondi siano frutto di evasione fiscale”. Va precisato che l’Agenzia delle Entrate non ha il potere di controllare i prelievi effettuati dal contribuente, “ma può monitorare trasferimenti di denaro e depositi, e questo non esclude la possibilità che tenga d’occhio il contribuente”.