Un crescendo di tensioni infinite tra Roma e Parigi, con le feroci polemiche delle ultime settimane che hanno visto l’ambasciatore francese in Italia richiamato dopo l’incontro tra il Movimento Cinque Stelle e i gilet gialli e le accuse di “neocolonialismo” lanciate dai gialloverdi a Macron. Che dopo aver reagito tirandosi indietro sugli accordi coi migranti per la distribuzione dei passeggeri della Sea Watch, ha deciso di affidare l’ennesima replica al portavoce del governo Benjamin Griveaux.
L’affondo è arrivato attraverso i microfoni di Europe 1: “Le battute di Luigi Di Maio e Matteo Salvini sulla Francia non hanno evitato all’Italia di entrare in recessione” ha detto Griveaux, chiarendo che la miccia dell’escalation tra i due Paesi è stata scatenata dall’arrivo di Di Maio in Francia per incontrare i gilet gialli. “Cortesia istituzionale vuole che si avverta il governo locale, quando si va in un Paese vicino”. Negando poi che sia stata la Francia a cercare il braccio di ferro.Griveaux ha rilanciato anche il paragone tra i populisti e la lebbra già utilizzato dalla Francia l’estate scorsa: “Se si vuol fare indietreggiare la lebbra nazionalista, se si vuole fare indietreggiare i populisti, se si vuol fare indietreggiare la sfida all’Europa, il modo migliore è di comportarsi bene con i propri partner”. Di rincalzo la ministra francese per gli Affari europei, Nathalie Loiseau ha aggiunto: “Non si tratta di drammatizzare, si tratta di dire che la ricreazione è finita”.
E mentre il presidente Mattarella ha invitato il governo italiano alla responsabilità, la Francia ha confermato il cambio di rotta sui migranti della Sea Watch, facendo sapere al Viminale che “prenderà solo persone che hanno bisogno di protezione e non migranti economici”. Circola anche voce che sia possibile un cambio di rotta su Alitalia, con Air France pronta ora a sfilarsi dall’intesa per il salvataggio della compagnia.
Francia-Italia, è crisi vera: Parigi richiama il suo ambasciatore, la tensione schizza alle stelle