Contratto degli statali al rush finale
Il rinnovo del contratto degli statali sembra essere ormai in prossimità della linea di arrivo. Il confronto che è iniziato da qualche giorno tra l’Aran, l’agenzia che rappresenta l’esecutivo e le varie sigle sindacali sta andando avanti ad oltranza e l’accordo potrebbe arrivare proprio prima di Natale come tutti auspicavano.
Molti i temi che erano in ballo nel corso delle trattative: si andava dal tetto per gli straordinari alla durata della pausa pranzo, attualmente di 30 minuti e che si vorrebbe ridurre fino a 10 minuti. Dal punto di vista degli aumenti, si parla di una cifra media di 85 euro mensili, mentre il valore del buono pasto sarà di 7 euro.
Il nuovo contratto arriva dopo 10 anni dall’ultimo rinnovo, è valido per il triennio 2016 – 2018 ed interessa una platea di 250mila dipendenti, suddivisi tra ministeriali, parastatali ed agenzie fiscali. Oltre all’aumento in busta paga, alla firma del contratto dovrebbe scattare l’una tantum che compensa i mancati adeguamenti arretrati, che dovrebbe andare in pagamento nel prossimo marzo.
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Nella contrattazione emerse posizioni diverse
La stretta finale è vicina, ma ci sono anche posizioni diverse su alcuni punti in discussione. Quello che riveste maggiore importanza è relativo alle “politiche sull’orario di lavoro”; la bozza presentata ai sindacati prevede che siano risolte in un confronto tra l’amministrazione ed i sindacati, mentre da parte dei rappresentanti dei lavoratori si vorrebbe inserirla nell’ambito della contrattazione integrativa.
Nel corso delle trattative, che si tengono in Via del Corso, nella sede dell’Aran, c’è stata anche la presenza di Marianna Madia, ministra della P.a, che ha voluto salutare le parti ed esprimere apprezzamento per lo sforzo ed augurare a tutti un proficuo lavoro.
La conclusione del contratto degli statali, per i 250mila statali in “senso stretto”, consentirebbe anche di dare il via a quella dei 3 milioni di dipendenti della P.a, tra i quali i dipendenti della scuola, i corpi di polizia e vigili del fuoco, della sanità, degli enti locali e delle forze armate.
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Novità anche per quanto riguarda la disciplina
Nel nuovo contratto degli statali saranno incluse anche alcune novità per quanto riguarda le norme della disciplina. Ci sarà una stretta sicura contro le “assenze strategiche”, andando a colpire anche l’ufficio del quale fa parte il dipendente assenteista.
Una stretta arriva anche per le molestie sessuali che saranno punite con la sospensione dal servizio e dallo stipendio, con la possibilità di comminare anche il licenziamento qualora il dipendente sia recidivo. Questo tipo di pena sarà applicata anche nei casi di corruzione, con il ricevimento di regali con un valore che supera i 150 euro.
Estesa anche al settore pubblico la norma che prevede una durata massima di 4 anni per il contratto “a tempo determinato”. In effetti si parla di un periodo di 3 anni, più il possibile prolungamento per un ulteriore anno, ma solo in casi eccezionali. A questo si aggiunge una maggiore “flessibilità” per quanto riguarda l’orario di lavoro.
Una modifica interessante riguarda la possibilità di optare per il part-time, che sarà potenziata. Nello stesso tempo i dipendenti statali potranno suddividere in ore, con un massimo di 3 giorni in totale, i permessi per motivi familiari, che adesso sono usufruiti “a giornata”.
Il nuovo testo del contratto degli statali garantisce anche la possibilità di richiedere permessi e congedi anche per le unioni civili, equiparate a quelle delle nozze. Sarà imposta una stretta contro gli abusi relativi ai permessi concessi in applicazione della legge 104, con una programmazione mensile, mentre i permessi per urgenze saranno concessi solo in casi eccezionali.
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