Leggere una busta paga in Italia non è affatto semplice. Ogni lavoratore in caso di dubbi dovrebbe rivolgersi ad un Caf presso un sindacato o ad un consulente del lavoro. Solo in questo modo potrà avere certezza sulla regolarità di quanto corrisposto dal datore. In particolare, il capitolo più complicato è quello relativo alle trattenute, spesso identificate da sigle poco comprensibili. E’ il caso ad esempio del contributo Fap, acronimo che significa “Fondo adeguamento pensioni”.
Cos’è il contributo Fap e come funziona?
Il contributo Fap è una somma che viene trattenuta sulla busta paga di tutti i lavoratori ed è riconoscibile sul documento che ogni lavoratore riceve a fine mese con un’apposita voce. Questo contributo è l’equivalente dell’Ivs per commercianti e artigiani: si tratta in pratica di un contributo alla futura pensione del lavoratore. In pratica di tratta di una somma aggiuntiva che va ad aggiungersi ai contributi da lavoro che vengono versati dal datore di lavoro per l’attività svolta. Il Fap è versato direttamente dal lavoratore in qualità di contributo obbligatorio. Il legislatore l’ha introdotto, a suo dire, per adeguare al costo della vita l’importo della pensione futura. Il Fap è calcolato in base a stime di aumento basate sul trend storico: le cifre sono stabiliti di anno in anno dall’Istat.
L’aliquota applicata per la trattenuta, a carico del lavoratore, è del 9,19% per le aziende con meno di 15 dipendenti mentre sale al 9,49% per le aziende con più di 15 dipendenti. Lo 0,30% aggiuntivo viene destinato al fondo per la cassa integrazione, ammortizzatore sociale che non è previsto per le aziende con meno di 15 dipendenti. Una volta giunti all’età pensionabile, il calcolo della rendita mensile erogata dall’Inps sarà effettuato sui contributi versati dal datore di lavoro per tutta la durata della vita lavorativa e, appunto, su quelli versati dal lavoratore per mezzo del Fap.
Contributo Fap: cosa cambia per apprendisti e lavoratori di cooperative
Le aliquote del Fap non cambiano solo in base al numero di lavoratori presenti all’interno di un’azienda ma anche in base al tipo di contratto. Infatti, nel caso di un contratto di apprendistato vi è una consistente riduzione, con l’aliquota che scende dal 9,49 al 5,84%. Un’altra agevolazione riguarda invece le cooperative, i cui dipendenti hanno la possibilità di versare i contributi in convenzione. In questo caso l’aliquota applicata non diminuisce, cioè si applica quella prevista per il tipo di contratto e per il tipo di azienda, ma il contributo viene calcolato su un numero inferiore di ore rispetto a quelle lavorate effettivamente. Il Fap è comunque un contributo obbligatorio per tutte le tipologie di lavoratori dipendenti: deve essere versato ed è buona prassi di ogni lavoratore verificare che la trattenuta sia presente ogni mese nella busta paga.
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