Quando finirà la quarantena? Le persone iniziano a domandarselo e il governo prova a trovare delle risposte. Dopo aver ascoltato il parere del comitato tecnico scientifico, Giuseppe Conte prorogherà, quasi sicuramente per due settimane, le misure anti contagio coronavirus che al momento scadono il 3 aprile. Resteranno. Un blocco ancora pressoché totale fino a dopo Pasqua, a partire dalle scuole e dalle competizioni sportive, con un’attenzione particolare non solo alla Pasquetta, ma anche ai ponti del 25 aprile e del primo maggio, perché la voglia di picnic o gite al mare non rischi di mandare all’aria settimane di sacrifici. Questo è quanto riporta l’HuffingtonPost. Dunque, fino al 18 aprile prosegue la serrata, poi ci sarà una riapertura graduale.
“Quando si riaprirà, si ripartirà con gradualità e proporzionalità. Non subito né tutto d’un colpo, perché le prossime settimane sono fondamentali. Per vedere davvero gli effetti delle misure restrittive si dovrà attendere ancora, spiegano gli esperti, ma la fase più delicata arriva probabilmente proprio adesso, perché alla grande attenzione delle prime settimane negli italiani rischiano di subentrare preoccupazione, paure, rabbia. Nuove valutazioni saranno fatte sulle attività produttive, per il durissimo contraccolpo economico che il protrarsi del blocco provoca”.
Nel Governo c’è chi, come Italia Viva, già chiede di ripartire. Per la popolazione l’ipotesi dopo metà aprile è che si possano tutelare gli anziani, tenendoli in casa, consentendo ai più giovani di riniziare a muoversi. Probabile invece che gli ultimi a riaprire siano i luoghi di svago e aggregazione, a partire da discoteche e sale giochi, cinema e ristoranti. Per completare la decisione e annunciare la nuova proroga della serrata a causa della pandemia da coronavirus, Conte dovrebbe nuovamente incontrare le opposizioni e sentire gli scienziati.
La linea degli esperti è chiara: non è il caso di riaprire adesso, neanche parzialmente, dice Franco Locatelli del Css all’Huffpost. I primi segnali positivi devono indurci “ad essere più stretti” nel rispetto delle misure, dice il professor Luca Richeldi, pneumologo del comitato tecnico scientifico (Cts). “La battaglia è molto lunga, non dobbiamo abbassare la guardia”. È “inevitabile” che le misure in scadenza siano prolungate oltre il 3 aprile, dice il ministro Francesco Boccia. Mentre il titolare della Salute Roberto Speranza avverte che l’epidemia da coronavirus è “ancora nel pieno e sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio ora”.
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