Il coronavirus può restare sulle mascherine più tempo di quanto credi: secondo uno studio dell’Università di Hong Kong, il nuovo virus SARS-CoV-2 ha dei tempi di permanenza sulle superfici molto più lunghi rispetto a quanto si è pensato fin ora. Il nuovo coronavirus provoca una malattia respiratoria, quindi si diffonde in genere attraverso goccioline trasportate dall’aria. Quando una persona infetta tossisce o starnutisce, le goccioline che trasportano particelle virali possono finire nel naso o nella bocca di qualcun altro o essere inalate. Nel dettaglio, le particelle virali possono sopravvivere per un certo periodo sulle superfici, ma la durata della vita del coronavirus sulle superfici dipende da vari fattori come la temperatura e l’umidità. La nuova ricerca suggerisce che il coronavirus può sopravvivere da tre ore a sette giorni sulle superfici, a seconda del materiale, e fino a 7 giorni sulla faccia esterna delle mascherine chirurgiche nel caso in cui avvenisse l’esposizione. A ipotizzare questa lunga “sopravvivenza” del SARS-CoV-2 sulle mascherine è stato un team di ricerca della Facoltà di Medicina LKS dell’Università di Hong Kong. Gli scienziati, coordinati dal professor Leo LM Poon, docente presso la Scuola di Sanità Pubblica dell’ateneo asiatico, sono giunti alla loro conclusione dopo aver coltivato il virus in laboratorio (per almeno due settimane) e averlo sottoposto ad alcuni test di resistenza.
I ricercatori hanno esposto il patogeno a diverse temperature e condizioni di umidità, scoprendo che esso risulta particolarmente stabile attorno ai 4° gradi centigradi. Che il virus si trovasse a proprio agio con il freddo, e in particolar quello secco, lo aveva rilevato anche una ricerca condotta dai due naturalisti due naturalisti Gentile Francesco Ficetola e Diego Rubolini dell’Università degli studi di Milano. Leo LM Poon e colleghi hanno inoltre scoperto che il SARS-CoV-2 è particolarmente suscettibile alle alte temperature; sono infatti sufficienti 5 minuti a 70° centigradi per inattivarlo completamente.Per quanto concerne i test di resistenza sulle varie superfici, gli scienziati di Hong Kong hanno osservato che il coronavirus, a una temperatura di 22° centigradi e con un’umidità del 65 percento, riesce a sopravvivere fino a 3 ore sulla carta velina, mentre non supera le 48 ore su legno e tessuti. Sul vetro e sulle banconote ha mostrato una persistenza di 4 giorni, mentre su plastica e acciaio inossidabile gli scienziati hanno rilevato la sopravvivenza massima, ovvero 7 giorni. “Sorprendentemente, un livello rilevabile di virus infettivo potrebbe essere ancora presente sullo strato esterno di una maschera chirurgica al settimo giorno (tra 0 e 1 percento dell’inoculo originale)”, scrivono gli scienziati nel proprio articolo pubblicato sull’autorevole rivista The Lancet. Ciò sottolinea quanto sia importante usare, indossare e smaltire correttamente le mascherine dopo l’uso.Questi risultati sembrano contrastare con quanto recentemente dichiarato dal funzionario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Richard Brennan, secondo il quale il coronavirus può resistere sulle superfici solo poche ore e non per giorni. Anche il Ministero della Salute indica che “le informazioni preliminari suggeriscono che il virus possa sopravvivere alcune ore, anche se è ancora in fase di studio”.
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