Seguendo i dati del monitoraggio della cabina di regia dell’Istituto superiore della sanità e del ministero della Salute, è aumentato ancora il numero delle regioni in zona rossa. Al momento sono infatti sette perché a Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia di Bolzano e Val d’Aosta stanno per aggiungersi, in base ai dati della settimana dal 2 all’8 novembre, Campania e Toscana. Come anticipato da Repubblica, le Regioni in zona arancione salgono invece a 9 con Emilia-Romagna, Friuli e Marche che si uniscono ad Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia e Umbria. Restano gialle Lazio, Molise, Trento, Sardegna e Veneto.
Una lista che deve essere ancora confermata dal Cits, ma sembra ormai questione di tempo. In base all’ultimo Dpcm, il ministro alla Salute Roberto Speranza, dopo aver sentito le Regioni, dovrebbe firmare l’ordinanza con i nuovi provvedimenti. Sempre in base al monitoraggio, l’Rt medio nazionale, il fattore di replicazione dell’epidemia, è sceso sotto l’1,5. Era a 1,71 stando ai dati della settimana dal 26 ottobre al primo novembre, adesso è sceso a 1,43.
Tenendo di tutti gli indicatori utilizzati e non soltanto dell’Rt, però, la situazione è peggiorata in molte Regioni. Lo stesso Giuseppe Conte, in attesa di rendere ufficiali le nuove divisioni delle Regioni, aveva d’altronde avvisato gli italiani che se da un lato si aspettava dei miglioramenti nel corso delle prossime settimane, dall’altro è difficile immaginare allentamenti nelle misure restrittive a stretto termine..“Questo non vuol dire che siamo fuori pericolo, ma che le misure stanno iniziando a produrre i loro effetti. Il mese di novembre sarà dedicato a questo, a contenere la curva dei contagi, ma questo non significa che a dicembre ci sarà una catarsi liberatoria. L’obiettivo”dell’esecutivo resta quello di evitare un lockdown totale, “limitando i danni economici e non penalizzando i territori che non lo meritano”.
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