Indro Montanelli una volta disse: “Quando si farà l’Europa unita, i francesi ci entreranno da francesi, i tedeschi da tedeschi, gli italiani da europei”. Questa celebre citazione ci introduce perfettamente alla cronaca di un’altra vicenda che rivela cosa significhi davvero l’Europa per l’Italia, rispetto a come viene vissuta dalle altre nazioni europee. È una metafora perfetta per descrivere la situazione attuale.
Leggi anche: Stangata in bolletta: ecco i nuovi aumenti per luce e gas
Nel 2023, nasce un sistema europeo per integrare i sistemi di bilanciamento e dispacciamento dell’elettricità tra gli Stati membri. Questo sistema, chiamato Picasso, aveva l’ambizioso obiettivo di armonizzare la domanda e l’offerta di elettricità, facilitando le partite compensative tra operatori per mantenere in equilibrio la rete elettrica. Tuttavia, come spesso accade, l’Italia si è ritrovata svantaggiata rispetto agli altri Stati, con la Germania in testa.
Fin dai primi mesi, Picasso si è rivelato un disastro per il mercato italiano. Andrea Greco, su Repubblica, denuncia come questo sistema sia diventato un “buco nero” per il nostro Paese, inghiottendo decine, se non centinaia di milioni di euro di sovraccosti. Questi sovraccosti sono stati pagati dagli operatori italiani tramite Terna, il gestore del servizio di rete, a vantaggio di rivali come Austria, Germania e Repubblica Ceca, che hanno sfruttato le differenze regolatorie per ottenere vantaggi economici.
L’authority italiana, dopo un’indagine condotta tra luglio e ottobre 2023, ha chiesto a Terna di sospendere la partecipazione operativa a Picasso entro il 15 marzo, in attesa di misure di mitigazione. Questo provvedimento è arrivato perché le direttive comunitarie, purtroppo, non hanno funzionato come previsto. Anzi, hanno favorito i soliti noti a discapito dell’Italia.
Se vi state chiedendo il motivo dell’aumento delle vostre bollette, una parte della risposta risiede proprio in questa ennesima stortura europea. Uno dei problemi principali è l’asimmetria nelle prassi vigenti all’estero: mentre in Italia non è tecnicamente possibile pagare meno di zero i flussi di bilanciamento, altri Paesi partecipanti a Picasso accettano offerte a prezzo negativo, fino a 10.000 euro a MWh. Questa disparità ha portato gli operatori italiani a pagare migliaia di euro per MWh per i quantitativi di elettricità forniti da austriaci, tedeschi o cechi, chiamati dall’algoritmo Picasso a bilanciare gli scompensi in Italia.
A marzo, Terna ha deciso di abbandonare Picasso, evidenziando ancora una volta le difficoltà e le ingiustizie che l’Italia deve affrontare in seno all’Europa. Ecco l’Europa di cui parlava Montanelli: un’unione dove, purtroppo, i nostri interessi vengono spesso sacrificati.