Una rete di supporto politico che dalla Russia influenza gli eventi dei Paesi europei. Un timore già esistente da tempo ma del quale finora nessuno aveva avuto le prove. Ora, come racconta La Repubblica, ecco invece arrivare un documento che illustra il piano che arriva dall’est: un testo dove vengono citati anche due partiti italiani, Lega e Cinque Stelle. Si sta parlando di un messaggio di posta elettronica rinvenuto dal team investigativo del Dossier Center, organizzazione creata e finanziata da Mikhail Khodorkovskij, l’ex proprietario della società petrolifera russa Yukos divenuto dissidente, oggi in esilio a Londra.
Il Dossier Center lo ha condiviso con Repubblica, la Bbc, la rete televisiva tedesca Zdf e il settimanale Der Spiegel- L’email è stata inviata il 3 aprile 2017 da Pjotr Grigorievich Premjak, un ex politico e funzionario dell’intelligence russa oggi assistente di Viktor Shreyder, deputato di Russia Unita, il partito di Putin. Il destinatario viene chiamato “Serghej Aleksandrovich”, ed è identificabile con Serghej Aleksandrovich Sokolov, che nel sito del Cremlino viene indicato come responsabile del Dipartimento di politica estera della Presidenza.
Un documento Word intitolato “Attività del team di politica estera” nel quale viene descritto un progetto “di promozione a medio e lungo termine degli interessi della Federazione Russa”. All’interno sono elencate delle attività che spaziano dall’organizzazione di conferenze o manifestazioni per screditare chi si oppone alla politica estera russa allo sviluppo di piattaforme social per la promozione dei messaggi. Nella quinta pagina, il documento include una lista di partiti europei con i quali costruire una “rete informale”. In Francia c’è Marine Le Pen. In Germania 3 soggetti di estrema destra. In Italia Lega e Cinque Stelle.
Il documento non chiarisce se i partiti elencati abbiano manifestato o meno la disponibilità a collaborare e quindi, nello specifico italiano, se M5S e Lega abbiano aderito alla “rete informale” prefigurata. Lo strizzare l’occhio di Salvini a Putin, con tanto di firma di un accordo di collaborazione e la visita di Conte in Russia fanno però pensare che un avvicinamento, effettivamente, ci sia stato.
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