La flotta russa continua a mantenere alta la tensione con la NATO nel Mediterraneo, investendo uomini e mezzi sulle rotte d’accesso al Mar Nero e alla Crimea. In particolare, la flotta russa ha attuato nuovi movimenti di navi davanti alle coste italiane.
L’operazione più insidiosa sta avvenendo nello Ionio, tra la Calabria e l’isola di Corfù, dove i satelliti commerciali hanno individuato il Kola, un rifornitore di squadra arrivato dall’Atlantico, che si è probabilmente unito con una corvetta lanciamissili salpata dalla base siriana di Tartous. Non è chiaro quale sia la loro missione, ma l’ipotesi più accreditata è che puntino a tallonare la portaerei americana Bush, in navigazione nell’Adriatico a largo della Puglia.
Negli scorsi mesi ci sono state sortite minacciose nel canale di Otranto, dove si trovano le tubature sottomarine del Tap, che trasporta in Italia il gas azero e i cavi in fibra ottica che connettono due continenti. Il Kola procede con i segnalatori accesi e più volte ha trasmesso le sue coordinate in morse al comando russo di Sebastopoli, in Crimea. Le forze armate italiane hanno potenziato la sorveglianza delle condotte subacquee.
A largo della Sicilia, invece, sono in transito la fregata “Ammiraglio Kasatanov” e la petroliera “Akademik Pashin“. La “Ammiraglio Kasatonov” pattuglia il Mediterraneo da un anno e ha bisogno di manutenzione: si tratta di una delle unità più moderne della flotta di Mosca. Si ritiene che verrà presto sostituita dalla più avanzata nave da guerra russa: la “Ammiraglio Gorshkov”, l’unica al mondo dotata di missili ipersonici.
La “Gorshkov” sta compiendo una crociera di propaganda benedetta da Putin in persona, partita dalla Scandinavia e ha solcato tutto l’Atlantico per compiere esercitazioni a Città del Capo assieme alla marina sudafricana e a quella cinese. Adesso dovrebbe puntare verso nord e percorre il canale di Suez per arrivare in Siria, forse dopo una tappa in Sudan. L’ingresso della “Gorshkov” nel Mediterraneo animerà nuove sfide di “guerra elettronica” per analizzare le frequenze dei sistemi radar utilizzati per gestire i missili ipersonici Zirkon, l’unico modello di armi in cui la Russia vanta un primato sull’Occidente.
In sintesi, la flotta russa continua a svolgere un ruolo attivo nel Mediterraneo, mantenendo alta la tensione con la NATO e investendo uomini e mezzi nelle rotte d’accesso al Mar Nero e alla Crimea. L’attenzione delle forze armate italiane è rivolta alla sorveglianza delle condotte subacquee e alla presenza di navi da guerra russe nelle acque del Mediterraneo.