Al Ministero non c’è mai. E questa è cosa nota. E’ spesso in volo, e questo è meno noto. Ciò che tutti, però, devono sapere è quanto ci costano i voli di Salvini sugli aerei della Polizia usati per andare a fare i suoi comizi in giro per l’Italia. Repubblica ha ricostruito una ventina di questi decolli top secret: l’escamotage studiato da Salvini è semplice. I voli risultano leciti perché unisce sempre ai comizi un evento “ufficiale” (o presunto tale, ma tanto basta per usufruire dell’aereo della Polizia).
Tutto questo finisce a carico dello Stato. Cioò a carico nostro. Perché “loro” erano quelli del taglio agli sprechi, etc, etc, etc. E tutti ora si chiedono: “E se l’avesse fatto Renzi?”. Salvini sembra avere il dono dell’ubiquità: sagre, comizi o eventi ufficiali, lui appare nello stesso giorno in posti lontanissimi. Rapido e invisibile, attraversa la Penisola come un lampo per totalizzare il record di 211 manifestazioni elettorali in quattro mesi, lasciando deserto l’ufficio del Viminale. Un vero mistero.
Perché Matteo Salvini non usa quasi mai gli aerei di Stato, sottoposti al rigido protocollo di Palazzo Chigi e resi pubblici sul web. Gianluca Di Feo su Repubblica racconta “Il Capitano Volante”: nei tour che lo tengono lontano dal ministero, Salvini usa spesso gli aerei della Polizia: bimotori chiamati “le Ferrari dei cieli”. La frenesia alata del vicepremier è inarrestabile e si impossessa pure dei velivoli dei Vigili del fuoco. Il 15 ottobre, reduce da sei comizi altoatesini e una convention a Monza, è dovuto correre a Palazzo Chigi.
E si è fatto dare un altro aereo – sempre un P-180 – dai Vigili, che dipendono dal suo dicastero. Sì, tutte le forze dell’ordine – persino la Forestale – possiedono le “Ferrari dei cieli”: ne sono state acquistate una trentina per sostenere l’industria ligure, senza che si sapesse bene cosa farne.
Nello spreco volante della stagione berlusconiana erano destinati alle comode trasferte dei politici. Poi dai tempi di Mario Monti la sobrietà ha sbarrato le porte degli hangar. Con la sola eccezione di Salvini. Difficile stabilire il costo per i contribuenti delle sue trasvolate. Sul mercato privato il P-180 viene noleggiato per 4-5mila euro l’ora ma nel caso della flotta statale la spesa è circa la metà: il conto per i viaggi di venerdì scorso sarebbe quindi di circa 10 mila euro.
Diecimila euro a viaggio, insomma. Purtroppo, capire quante volte Salvini abbia impiegato la squadriglia del Viminale è quasi impossibile. Repubblica ha individuato una ventina di trasferimenti alati grazie a Flightradar24, il sito che monitora il traffico aereo civile e soltanto in parte quello dei velivoli statali.
Bisogna precisare che Salvini, per soddisfare la sua maratona continua, usa anche jet di linea e treni. Rispetto agli altri ministri, però, è l’unico ad avere una squadriglia praticamente ai suoi ordini. Può sfruttarla forzando le regole e agganciando litanie di eventi di partito a un singolo appuntamento istituzionale. E non risponderne, perché non esiste maniera di sapere quanti mezzi della Polizia siano al suo servizio. Una condizione, anche questa, che assomiglia molto a un abuso di potere.
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