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Cospito, il contenuto delle carte riservate svelate da Donzelli

Le carte riservate su Alfredo Cospito usate da Donzelli come strumento di lotta politica in Parlamento esistono. Gliele ha rivelate il sottosegretario Delmastro e si riferiscono alle relazioni redatte da un agente di polizia penitenziaria del Gruppo operativo mobile, il Gom. Il gruppo si occupa della custodia dei detenuti sottoposti al 41 bis. L’agente in questione ha registrato alcuni discorsi tra Cospito e i boss di camorra, ‘ndrangheta e mafia con i quali l’anarchico condivideva i momenti di socialità nel carcere di Sassari.
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Alfredo Cospito intercettato dal Gom
Gli agenti del Gom

Cospito, il contenuto delle carte riservate del Gom

L’agente del gruppo speciale della polizia penitenziaria riporta il contenuto di alcuni colloqui tra l’anarchico Alfredo Cospito e tre boss mafiosi: il camorrista Francesco Di Maio, affiliato ai Casalesi, il killer della ‘ndrangheta, Francesco Presta, il capomafia di Cosa Nostra, Pietro Rampulla, noto per essere colui che avrebbe dovuto eseguire la strage di Capaci al posto di Giovanni Brusca. Le carte erano indirizzate direttamente al guardasigilli, Carlo Nordio, che infatti ha ribadito che sul terrorista gravano circostanze “peculiari” che di fatto ne impediscono l’alleggerimento del regime del 41 bis.

Alfredo Cospito continua lo sciopero della fame contro il 41bis
Alfredo Cospito

Qual è il contenuto delle carte che Andrea Delmastro Delle Vedove ha rivelato al suo coinquilino romano e collega di partito, Giovanni Donzelli? Lo ha svelato Repubblica. L’agente del Gom scrive: “Di Maio avvicinava Cospito e affermava di aver sentito alla televisione delle proteste su tutto il territorio nazionale. Dichiarava che mai per nessuno aveva visto tali manifestazioni di solidarietà. Esortava Cospito a continuare tale battaglia, perché ‘pezzettino dopo pezzettino si arriverà al risultato'”.

Acuto osservatore, l’agente nota una presa di distanza da parte dell’anarchico: “Il detenuto, quasi a prendere le distanze dai manifestanti, riferiva: ‘Questi stanno facendo casino in tutta Italia, me lo ha riferito anche il mio avvocato. Ci sono presidi e interviste in tutte le piazze d’Italia. Questi vengono a rompermi il cazzo ma deve essere una lotta contro il regime 41 bis e contro l’ergastolo ostativo, non deve essere una lotta solo per me. Per me…noi 41 bis siamo tutti uguali”.

Cospito, il contenuto delle carte riservate: “Noi al 41 bis siamo tutti uguali”

La frase che, va ricordato, è riportata da Repubblica ed è trascritta da un agente di penitenziaria, e che non doveva finire in mani diverse da quelle del ministro della Giustizia, e però ci è finita, ha una valenza molto particolare. Sembra quasi affondare come un coltello nel burro della questione sul regime imposto a Cospito.

Giovanni Donzelli

Davanti al “noi” inaspettato, il Casalese si emoziona: “Questa miccia non deve essere spenta, noi ti siamo solidali. Nel caso anche noi faremo lo sciopero della fame”. Cospito prova a raffreddare l’entusiasmo dell’interlocutore: “Bisogna essere in salute. Non voglio che sia una lotta per me. Per vedere qualche risultato ci vorranno altri due mesi. Il mio avvocato, nella telefonata di oggi, mi ha riferito che l’intenzione è di trasferirmi al più presto possibile presso l’istituto penitenziario di Parma”.

Cospito, il contenuto delle carte riservate: la seconda relazione

La seconda relazione sui dialoghi tra Cospito e gli altri ospiti del 41 bis è stata inviata lunedì scorso al ministero ed è quella che contiene i più ampi stralci riportati da Donzelli in parlamento e su cui c’è un’indagine della procura di Roma.

Carlo Nordio

La mattina del 22 dicembre scorso, l’anarchico dichiarava: “Bisogna creare conflitti, serve un movimento sociale progressista”. Questa volta si rivolge allo ‘ndranghetista, Francesco Presta. “Bisogna cambiare la società tanto a livello politico non si fa nulla e il parlamento non serve”. Il killer calabrese lo incita: “Devi mantenere sempre l’andamento, altrimenti poi si dimenticano. Bisogna sempre attirare l’attenzione, non è più come negli anni Ottanta, la gente adesso ha conosciuto il benessere. Sarebbe importante che la questione arrivasse a livello europeo e magari ci levassero l’ergastolo ostativo”.

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