Una bella gatta da pelare per il governo. Con queste cose non si scherza. Un documento riservato a uso esclusivo del ministero è uscito da quelle stanze per entrare nello scontro politico. Ricostruiamo. Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, alla fine ha “confessato”: è stato lui a passare sottobanco a Giovanni Donzelli, fedelissimo della premier Giorgia Meloni finito al centro delle polemiche per aver accusato l’opposizione di stare dalla parte di mafiosi e terroristi, di alcune conversazioni che sarebbero avvenute tra l’anarchico Alfredo Cospito e alcuni boss. Quel documento riservatissimo è arrivato sul tavolo del ministero della Giustizia. Il testo contiene informazioni coperte dal segreto istruttorio, tra cui intercettazioni ambientali preventive. È proprio per questo quei documenti sono a uso esclusivo e riservato del ministero, come svela Repubblica. Non possono uscire da lì. E invece Andrea Delmastro – come lui stesso ha ammesso – le riferisce al suo collega di partito e amico (condividono la casa), Giovanni Donzelli. Il quale vede bene di gettarle nell’arena politica come se nulla fosse. Irresponsabilità.
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Ammetto, sono stato io
Le dichiarazioni di Delmastro cercano di minimizzare ma ormai il bubbone è esploso: “Non ci sono registrazioni, ci sono relazioni. Posso confermare che ci sono, le sto attenzionando io, e che sono molto pericolose. Donzelli in qualità di deputato mi ha fatto delle domande specifiche, a cui io ho risposto. Alle domande di qualsiasi deputato sullo spessore criminale e su eventuali legami, o tentati legami, con la criminalità organizzata, io rispondo. Non è nulla di secretato”. Proseguendo nell’arrampicata sugli specchi: “Si tratta di “documenti a divulgazione limitata, ma non secretati”. Eh si, il governo di Giorgia Meloni da ieri ha un problema. Grande. Enorme.