Tim, Wind Tre e Fastweb ancora nel mirino dell’Antitrust: malgrado i procedimenti ricevuti un anno fa, sanzionati con multe milionarie a causa dell’applicazione di pratiche commerciali scorrette in merito alle pubblicità dei servizi di fibra ottica, adesso i tre operatori telefonici ricevono un nuovo avvertimento per aver continuato a mettere in pratica queste condotte scorrette. Secondo il Bollettino dell’Antitrust infatti, Tim, Wind Tre e Fastweb hanno proseguito nella pratica “con riferimento alla mancata chiara indicazione delle condizioni economiche proposte per le offerte” o delle prestazioni previste e quindi ricorrono le condizioni per l’avvio di un procedimento che potrebbe portare a ulteriori sanzioni tra 10mila e 5 milioni di euro per ciascuna compagnia. Ma non è finita qui: in questi stessi giorni, l’altra autorità competente Agcom, si sta preparando a un giro di vite sui costi di recesso e cambio compagnia, su cui gli operatori telefonici non sembrano ancora rispettare la normativa, e comincia anche la vigilanza sull’applicazione dei nuovi bollini sulle offerte internet.
Ormai li avrete sicuramente visti un sacco di volte: i bollini colorati rosso, giallo e verde, che accompagno le offerte telefoniche fibra di tutti gli operatori telefonici, seguono un po’ la logica dei bollini che da anni siamo abituati a vedere applicati sui canali televisivi nei vari programmi e sono stati introdotti alcuni mesi fa dall’Agcom. Lo scopo dell’iniziativa è quello di cercare con un linguaggio semplice e immediato, riconoscibile da tutti, maggiore trasparenza sulle offerte e un aiuto concreto nella scelta di un’offerta internet e fibra. Dunque l’utente potrà capire se si tratta di una connessione fibra pura (fino alla casa, fino a 1 Gigabit), fibra-rame (Vdsl 2 fino a 200 Mbps) o fibra-wireless (fixed wireless access). Insomma, se è vero che anche su rete fissa i prezzi sembrano scesi e la copertura delle reti più veloci continua a crescere, le autorità hanno dubbi che gli operatori si stiano comportando bene con gli utenti nella trasparenza delle informazioni.
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Tra le vecchie pratiche per spillare soldi ai consumatori, accantonate solo temporaneamente, ci sono i costi di attivazione: per alcuni anni sono scomparsi venendo scontati pur di accaparrarsi nuovi clienti, ma adesso stanno tornando prepotenti a gonfiare le bollette degli utenti delle principali compagnie telefoniche. E così attivare un abbonamento telefonico e internet può arrivare a costare di più rispetto a prima con ulteriori sovrapprezzi rateizzati mensilmente e inclusi nel costo di abbonamento. Uno stratagemma che consiste nella rateizzazione del pagamento dell’imposta, nonché addirittura di una strana quota di adesione all’offerta.
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