I comuni italiano sono sempre più attenti alla sostenibilità ambientale, specie se si parla di edilizia. Ecco perché ben 1251 comuni, da Aosta a Palermo, pari al 15,6% di tutti i comuni italiani, hanno adottato regolamenti, direttivi e indirizzi per costruire green, riducendo lo spreco di risorse e puntando sull’innovazione tecnologica. Il centro-nord, come spesso accade, è più avanti e attento del sud ma anche da Roma in giù ci sono esempi incoraggianti di edilizia sostenibile, rigenerazione urbana e uso intelligente delle risorse.
I dati arrivano dal primo rapporto «L’innovazione nell’edilizia italiana», che è stato curato dall’osservatorio E-LAB di Legambiente e dal consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori. L’indagine cerca di capire come e quanto i comuni italiani, negli ultimi anni, si sono impegnati a costruire green, ovvero in che misura hanno introdotto, nei regolamenti comunali per l’edilizia pubblica e privata, obblighi, norme, indicazioni che impongono o, quanto meno, incoraggiano i costruttori a fare attenzione all’ambiente e alla sostenibilità ambientale. Buona parte di questi parametri di sostenibilità ambientale viene introdotta nei regolamenti comunali per effetto di direttive nazionali ed europee. Nel complesso, il fenomeno riguarda 24 milioni di abitanti in tutt’Italia.
Come sempre, i comuni più green si trovano da Roma in su. Secondo il rapporto di Legambiente, il quantitativo maggiore di comuni che hanno scelto di sostenere chi costruisce green si trova in Lombardia, che conta ben 503 comuni che hanno adottato regolamenti di questo genere. Seguono i 148 comuni della Toscana, i 139 comuni dell’Emilia Romagna, i 104 comuni piemontesi e i 102 veneti. Buone anche i risultati a sud, dove si registra una maggiore attenzione dei comuni per l’uso di fonti rinnovabili, orientamento degli edifici e isolamento termico degli stessi.