Ora che la Russia è divenuta il nemico numero 1 dell’Occidente dopo l’invasione dell’Ucraina, anche in Italia riemergono vecchie polemiche, rimaste nascoste finora come scheletri in un armadio. È il caso degli aiuti inviati da Vladimir Putin al nostro Paese nel 2020, durante la fase più acuta e drammatica dell’emergenza Covid. In quel caso arrivò in Italia un folto gruppo di decine di russi, tra medici e militari. Qualcuno, tra cui anche Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, ora sta ipotizzando che, dietro quella missione all’apparenza solo sanitaria, potesse nascondersene una di spionaggio o addirittura di sabotaggio. Ma l’allora premier Giuseppe Conte respinge queste voci bollandole come complottismo.
“Questa vicenda è molto chiara e trasparente. – precisa Conte da Napoli a margine di una manifestazione di Libera – In un momento di estrema difficoltà c’è stata da parte della Russia, e di Putin in particolare, l’offerta della disponibilità di mandare un gruppo di sanitari, scortato dai militari, in ragione della grande esperienza da loro maturata in questo settore nelle precedenti pandemie”. Le parole di Conte arrivano anche come replica alle dichiarazioni del direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo, Alexei Paramonov, il quale ha definito il ministro della Difesa italiano Lorenzo Guerini “uno dei principali ‘falchi’ e ispiratori della campagna antirussa nel governo italiano”. Lo stesso Guerini che aveva accettato di buon grado l’aiuto di Mosca nel 2020.
“Avvertii anche il ministro della Difesa. Avvertii gli altri ministri e accettammo questo aiuto, questo gesto di solidarietà. – ricorda Conte che allora era a Palazzo Chigi – Mi sembra che al di là dei complottismi e delle situazioni di chi fa dietrologia, sia il ministro della Difesa sia i direttori dei servizi di intelligence, davanti al Copasir hanno chiarito che questa missione è stata sempre accompagnata dai nostri militari. Hanno certificato che questa missione ha avuto solo uno sviluppo in ambito sanitario, come era stato anticipato”.
“Direi che tutte le insinuazioni, le allusioni, le preoccupazioni che oggi sorgono non hanno alcun fondamento, stando a tutti i dati raccolti. – tranquillizza tutti Conte – Preoccupato? Assolutamente no, c’è una relazione del Copasir che ha ascoltato sia i direttori dell’intelligence, sia il ministro della Difesa. Non ci sono stati mai elementi per pensare che questa missione russa sia stata confinata al di fuori dell’ambito sanitario”, conclude.
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