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Covid, Crisanti: “Volevamo dare la verità agli italiani”

Covid, la procura di Bergamo ha chiuso l’inchiesta per epidemia colposa con 19 indagati tra cui l’ex premier Giuseppe Conte, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, il governatore della Lombardia Attilio Fontana e l’ex assessore della sanità lombardo Giulio Gallera. Sono passati tre anni esatti dallo scoppio della pandemia di Covid che, tra febbraio e aprile 2020, ha colpito in modo molto duro la zona della Bergamasca che ha fatto registrare oltre 6mila morti in più rispetto alla media dell’anno precedente. Tra i consulenti dei magistrati c’è anche Andrea Crisanti, microbiologo all’Università di Padova e ora senatore del Pd. Crisanti ha firmato la super consulenza depositata ai pm di Bergamo. E ora si toglie qualche sassolino dalla scarpa.
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Covid Bergamo Conte Crisanti
Andrea Crisanti

Andrea Crisanti sull’inchiesta Covid di Bergamo

“La motivazione principale mia e della procura è stata restituire agli italiani la verità su quelli che sono stati i processi decisionali che hanno portato a determinate scelte (sul Covid, ndr). – dichiara Andrea Crisanti – Con la consulenza è stata fornita una mappa logica su quello che è successo. Il mio primo commento (dopo la svolta nel processo di Bergamo, ndr) è che questa situazione mi trova in grave imbarazzo, perché è una fuga di notizie quando i destinatari degli ipotetici avvisi di garanzia non hanno ancora ricevuto nulla e sono in una situazione di attesa e vulnerabilità, e non si possono difendere. In una situazione di questo genere penso che la sobrietà sia la cosa più giusta. E il rispetto per tutte le persone”, conclude.

Le reazioni di Conte, Speranza e Fontana

“Anticipo subito la mia massima disponibilità e collaborazione con la magistratura. – questo il commento a caldo di Conte sui risultati dell’inchiesta di Bergamo – Sono tranquillo di fronte al paese e ai cittadini italiani per aver operato con il massimo impegno e con pieno senso di responsabilità durante uno dei momenti più duri vissuti dalla nostra Repubblica”, afferma l’allora premier durante l’epidemia di Covid. “Sono molto sereno e sicuro di aver sempre agito con disciplina ed onore nell’esclusivo interesse del Paese”, dichiara l’ex ministro Roberto Speranza.

Chi invece non ha preso per niente bene la notizia dell’indagine aperta su di lui è Attilio Fontana. “È vergognoso che una persona che è stata sentita a inizio indagine come persona a conoscenza dei fatti scopra dai giornali di essere stato trasformato in indagato. – sbotta il neo rieletto governatore lombardo in quota Lega – È una vergogna sulla quale non so se qualche magistrato di questo Paese ritiene di indagare. Sicuramente non succederà niente. Anche in altri processi in cui sono stato assolto ho saputo dai giornali cose che non sapevo”.
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