Negli Stati Uniti la diffusione della variante Pirola del Covid sta provocando una sorta di isterismo collettivo in diversi strati della popolazione. In alcuni casi si è già deciso di optare per un ritorno delle mascherine. Soprattutto dopo la notizia del nuovo contagio di cui è stata vittima la first lady Jill Biden. Il leader dell’opposizione Repubblicana Donald Trump, invece, ha già fatto sapere che lui e i suoi non rispetteranno mai eventuali restrizioni imposte dai Democratici. E in Italia quale è la situazione? Il ministero della Sanità del governo Meloni ha varato nuove regole più morbide per i contagiati da Covid. Ma alcuni esperti ritengono necessario il ritorno delle mascherine.
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La variante Pirola del Covid spaventa: possibile ritorno delle mascherine
Se la variante Pirola del Covid spaventa gli Usa, in Italia per il momento la situazione resta tranquilla. Una circolare elaborata dalla direzione della Prevenzione del ministero della Salute prevede infatti la fine del periodo di isolamento per le persone colpite dal virus. La circolare precisa inoltre che, se si risulta positivi a un test molecolare o antigenico, è “consigliato indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie (mascherine chirurgiche o Ffp2) se si entra in contatto con altre persone. Se si è sintomatici bisogna rimanere a casa fino al termine dei sintomi stessi. Applicare una corretta igiene delle mani; evitare ambienti affollati”.
Le dichiarazioni di Bertolaso e Pregliasco
Ma Guido Bertolaso non è del tutto d’accordo con questo abbassamento della guardia contro la variante Pirola. “Il Covid fortunatamente, grazie ai vaccini e ai passi avanti delle cure, ora convive con noi senza provocare i danni dei primi anni di pandemia. – dichiara l’assessore al Welfare di Regione Lombardia – Sappiamo bene però che per alcune categorie di pazienti, come gli immunodepressi e i fragili, può ancora costituire un pericolo di vita. Per questo motivo abbiamo appena inviato una circolare in cui ricordiamo tutte le azioni da intraprendere sia per quanto riguarda l’effettuazione dei tamponi prima di ricoveri, trasferimenti tra reparti di ospedali o in Rsa e Rsd, che per gestire i casi positivi tra i pazienti o gli operatori sanitari. Una particolare attenzione l’abbiamo posta sull’utilizzo delle mascherine che, con l’avvicinarsi della stagione autunnale e invernale, raccomandiamo vengano indossate anche dove non obbligatorie: soprattutto in Pronto soccorso e negli ambulatori dedicati a pazienti fragili”, conclude.
“Ora si sta allargando la quota di persone suscettibili di reinfettarsi. – avverte il virologo Fabrizio Pregliasco – Quindi avremo un incremento, pure di mortalità, anche se non come in passato fortunatamente. Senza contare che a breve dovremo fare i conti anche con l’influenza. Cosa fare? Qualche precauzione è necessaria: facciamo il tampone agli anziani, cerchiamo di indossare le mascherine almeno in pubblico, nei luoghi affollati, anche se mi rendo conto che oggi, rispetto ad essa, c’è un rifiuto generalizzato”.
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