Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) rivede al ribasso le stime di crescita dell’Italia, mentre il Governo italiano, per voce del suo ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, parla di una crescita che invece c’è. ‹‹Noi vantiamo un tasso di errore molto basso sulle previsioni che elaboriamo›› chiosa il ministro Padoan, affermando tra l’altro che ‹‹l’Italia è tornata a crescere, la disoccupazione è ora in calo e anche quella giovanile si sta riducendo. Vedremo chi tra noi e il Fmi avrà ragione››.
Nel corso della sua visita a New York, Padoan ha poi chiarito che il Governo italiano continuerà ad attuare le riforme necessarie per il Paese e affermato che tra le tante approvate ‹‹quelle istituzionali rappresentano un passaggio epocale, non solo perchè cambiano il modo di governare l’Italia, ma anche perchè produrranno un impatto sull’attività economica stessa, rendendo i processi legislativi più semplici e la durata dei governi più credibile e lunga nel tempo››.
Per quel che riguarda lo scenario europeo, il ministro ritiene siano tre le questioni più calde in agenda: immigrazione, terrorismo e Brexit. Ed è a questo proposito che si mostra convinto del fatto che un crollo di Schengen si tradurrà ‹‹in una minaccia per l’Europa e per le sue stesse radici››. A proposito della possibile uscita del Regno Unito dall’Ue, invece, Padoan è convinto che ‹‹sarebbe una tragedia tanto per la Gran Bretagna quanto per l’Europa. Ma anche se questa tragedia dovesse essere evitata, bisognerà comunque vedere come gli europei intenderanno interagire fra di loro››.
Manuela Malizia