Sul lavoro capita spesso di essere sottoposti a situazioni negative in cui si è costretti a sopportare e successivamente a rialzarsi per ricominciare da capo. Alcuni, di fronte a questi momenti, finiscono per bloccarsi e non trovano la forza per andare avanti nel processo di crescita, altri invece, con determinazione, proseguono nel loro percorso provando a cogliere gli aspetti positivi e sfruttando la situazione come un momento di crescita. L’attitudine a resistere davanti alle prove che la vita, o il lavoro in questo caso ci mette davanti, a non abbattersi e a superare qualsiasi difficoltà prende il nome di resilienza. Prima di entrare nel dettaglio di come questa possa influire nella nostra crescita personale, ci sembra doveroso fare alcuni chiarimenti su questo termine, innanzitutto etimologici.
Il significato di resilienza
Resilienza infatti non è un termine nato propriamente per riferirsi all’animo umano: il primo uso di questa parola veniva fatto in ambito ingegneristico e indicava la resistenza a rottura per sollecitazione dinamica, determinata con apposita prova d’urto; in psicologia invece, la resilienza viene definita come la capacità di reagire di fronte a traumi, difficoltà. Si tratta dunque di una capacità innata che gli esseri umani hanno di reagire alle avversità e riprogrammare la propria vita in modo da poterle superare. Se riflettete attentamente sulla vostra vita, probabilmente vi è capitato di trovarvi di fronte a situazioni avverse e negative, in cui vi siete sentiti smarriti e bloccati senza sapere cosa fare o come andare avanti. Ad un certo punto però, all’interno della vostra testa potrebbe essere scattato qualcosa che vi ha fatto ripartire: si tratta della resilienza, una caratteristica che non si attiva immediatamente ma che si afferma con il tempo. Per quanto si possa trattare di una caratteristica innata in molti individui, è possibile sviluppare una mentalità resiliente anche per chi non è nato con questa attitudine. Come fare? Ecco alcuni consigli su come costruire la resilienza.
Essere consapevoli di sé
La resilienza comporta un’ottima conoscenza di sé stessi, intesa come conoscenza del proprio corpo e dei propri stati d’animo. Entrare in contatto con questa consapevolezza ci permette di essere più analitici e di capire prima quando è il momento giusto per chiedere aiuto oppure quali sono le nostre reali necessità.
Non volere tutte le risposte
Chi si trova a dover affrontare situazioni negative spesso si fa domande sul perché qualcosa sia capitato proprio a lui. Si tratta a volte di domande a cui non è sempre possibile rispondere, almeno nel breve periodo. Il resiliente ne è consapevole e quindi vive in pace con questa condizione.
Guardarsi attorno in cerca di alternative
La mentalità resiliente non accetta schemi prefissati: può sempre esserci una soluzione alternativa oppure una situazione che pare essere negativa può sempre essere vista sotto un altro punto di vista.
Stress e dolore sono parte della vita
I resilienti si rendono conto e sanno che il dolore e lo stress sono condizioni temporanee e fanno parte della vita. Non cercano mai di reprimere queste condizioni ma le analizzano per trarne vantaggio in termini di esperienza e ricchezza interiore.