Per ottenere una crescita professionale importante che possa consentirci di fare carriera e di scalare la gerarchia di lavoro fino ad arrivare al vertice sono molte le caratteristiche e le qualità di cui dobbiamo tenere conto e su cui dobbiamo lavorare se vogliamo riuscire ad emergere dalla massa e ad affermarci in modo significativo. Tra i tanti elementi che possiamo sviluppare nel corso della nostra esperienza lavorativa per migliorarci e migliorare anche il nostro rapporto professionale con gli altri c’è anche la cosiddetta intelligenza emotiva. Questo elemento può essere molto più utile di quanto si possa pensare e può aiutare a fare carriera e a diventare un leader di successo ma prima di tutto vi sarà utile per essere apprezzati da colleghi e collaboratori. Ci sono persone che hanno questa caratteristica da molto tempo ma non per questo si tratta di una dote innata, bensì di una qualità sulla quale si può lavorare e che si può sviluppare con l’esperienza e con il passare del tempo. Prima di entrare nel dettaglio di come sviluppare l’intelligenza emotiva possa essere utile a chi vuole diventare un leader di successo, è bene chiarire il concetto di intelligenza emotiva. Di seguito vi daremo una definizione di questa qualità e dei suoi utilizzi in ambito professionale.
Cosa si intende per intelligenza emotiva
I primi a trattare l’argomento dell’intelligenza emotiva i professori Peter Salovey e John D. Mayer nel loro articolo “Emotional Intelligence” pubblicato nel 1990. I due studiosi hanno definito l’intelligenza emotiva come “la capacità di controllare i sentimenti ed emozioni proprie ed altrui, distinguere tra di esse e di utilizzare queste informazioni per guidare i propri pensieri e le proprie azioni”. Successivamente, la prima definizione di Salovey e Mayer è stata perfezionata, includendo alcune considerazioni sui sentimenti, definendo così questa qualità così:”L’intelligenza emotiva coinvolge l’abilità di percepire, valutare ed esprimere un’emozione; l’abilità di accedere ai sentimenti e/o crearli quando facilitano i pensieri; l’abilità di capire l’emozione e la conoscenza emotiva; l’abilità di regolare le emozioni per promuovere la crescita emotiva e intellettuale”. A tornare sull’argomento nel 1995 è Daniel Goleman nel suo libro “Emotional Intelligence” che è stato tradotto in Italia nel 1997 con il titolo “Intelligenza emotiva che cos’è perché può renderci felici”. A partire da questa opera, anche nel nostro Paese si è iniziato a parlare di intelligenza emotiva, sia in ambito psicologico che in ambito organizzativo/aziendale. Andiamo ora a vedere le applicazioni dell’intelligenza emotiva in ambito professionale e come possono essere utili a renderci un leader di successo.
L’intelligenza emotiva come strumento per il successo professionale
Gli individui che posseggono un’elevata intelligenza emotiva sono in grado di avere un grande controllo delle proprie emozioni, evitando di lasciarle trasparire in momenti particolari in cui altri si lascerebbero andare. La capacità di sapersi controllare è utile anche in situazioni di stress, momenti in cui chi possiede questa capacità è in grado di analizzare tutto con grande lucidità. Si può dire dunque che chi possiede l’intelligenza emotiva sia una figura professionale adatta a prendere delle decisioni in qualsiasi tipo di situazione. Questa visione di insieme e la capacità di controllare le proprie emozioni sono una base importante, a cui si unisce una grande empatia: creare relazioni e rapporti con gli altri permette di lavorare meglio e di legarsi ai propri collaboratori mostrando un lato umano che viene sempre apprezzato.
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