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Criptovalute 2018: Mark Carney prevede il fallimento

L’aveva dichiarato il presidente della Banca Centrale europea Mario Draghi, sottolineando il proprio scetticismo verso le criptovalute:

“Si tratta di un asset molto rischioso, soggetto ad alta volatilità e speculazione. Le valute digitali non sono soggette a uno specifico approccio di vigilanza, e anche se si è rafforzata la nostra fiducia che l’inflazione convergerà verso l’obiettivo del 2%, non possiamo ancora dichiarare vittoria su questo fronte”, per poi aprire uno spiraglio affermando che: “I recenti sviluppi, come ad esempio i futures americani su Bitcoin, potrebbero portare le banche europee anche a detenere posizioni in Bitcoin, e quindi certamente osserveremo cosa accadrà”.

Il pensiero di Draghi sulle monete digitali e sui Bitcoin è ormai noto. Dello stesso avviso è  Mark Carney, Governatore della Bank of England che sull’ambito del senato virtuale ha voluto dire la sua e non si è certo risparmiato:

“Un cammino più adeguato dovrebbe prevedere la regolamentazione degli elementi di quell’ecosistema digitale che combattono le attività illegali, promuovono l’integrità del mercato e proteggono la sicurezza e la solidità del sistema finanziario”.

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Anarchia delle critpovalute

Ha inoltre definito “anarchico” il settore delle criptovalute, puntando il dito sulla deregolamentazione che le caratterizza e per la quale occorrerebbe invece far qualcosa di concreto. Infatti Carney evidenzia un netto sfavoritismo nei confronti del sistema tradizionale, soggetti a maggiori standard, controlli e restrizioni rispetto a quello delle criptovalute.

Il direttore della Bank of England tiene poi a sottolineare la volatilità delle monete digitali, come i Bitcoin specchio di una una mancanza di appoggio reale, oltre al valore intrinseco degli asset.

Infatti secondo Carney la volatilità media che è stata stimata prendono in considerazione le 10 criptovalute più diffuse è sbalorditiva: il risultato la ha data 25 più di quella del mercato azionario degli Stati Uniti nel 2017.

Far parte del sistema finanziario non comporta solo grandi vantaggi: Carney ha sottolineato che si tratta soprattutto di adempiere a doveri e assumersi molte responsabilità. Per questo una regolamentazione sarebbe non solo opportuna ed efficace, ma più che doverosa.

Carney non è però solo negativo sulla questione. Come Draghi ha aperto uno spiraglio verso la possibilità concreta di inserire le monete digitali purché l’intero sistema venga regolamentarizzato, anche Carney commenta:

“Per molte ragioni i cripto-asset nei vostri portafogli difficilmente saranno il denaro del futuro ma ciò non vorrà dire respingerli. La loro tecnologia sta già avendo un impatto. La regolamentazione potrebbe potenzialmente catalizzare innovazioni che serviranno più efficacemente il pubblico”. Queste parole supportano le potenzialità della tecnologia blockchain e i numerosi benefici che può portare nel settore della new technology. Ma questo è quanto è basta, non c’è altro in quanto il fallimento delle monete digitali sta tutto nell’aver fallito la configurazione in denaro reale. É un dato di fatto secondo Carney, per questo la Bank of England, così come altre nazioni, hanno messo da parte (almeno per il momento) l’emissione concreta di una criptovaluta.

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