In Veneto è scontro tra il governatore Luca Zaia e Andrea Crisanti, il virologo dei “tamponi a tappeto” e dello studio sull’impatto del coronavirus a Vo’ Euganeo che ha ridotto di molto i danni del coronavirus nella regione. Ed è proprio lui, adesso, ad andare contro Zaia: “In Veneto ci sono sempre più casi e le mie posizioni sono molto distanti da quelle dei consiglieri di Zaia, secondo cui invece il virus è morto. Sulla mia permanenza non ho ancora preso una decisione e non so neppure se ci sarà un incontro nelle prossime ore, anche perché con loro non c’è più dialogo. Ma se il mio contributo non produce nessun impatto, che ci resto a fare?”. Questo il suo commento alle voci sul suo possibile addio al comitato scientifico Covid-19 della Regione Veneto.
Il rapporto tra il governatore Luca Zaia e il direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia di Padova – come riporta anche il Corriere – ha iniziato ad incrinarsi a fine maggio, quando il primo ha attribuito i meriti del “modello Veneto” al dipartimento regionale di prevenzione guidato da Francesca Russo e il secondo ha accusato Zaia di voler “riscrivere la storia”. Nelle settimane successive Crisanti ha contestato sia uno studio sui tamponi che teorizzava l’imminente scomparsa del coronavirus che il test rapido acquisito da un’azienda farmaceutica coreana, presentati entrambi da Zaia in conferenza stampa con Roberto Rigoli, coordinatore delle microbiologie del Veneto.
Nel mirino di Crisanti c’è anche Giorgio Palù, che come Rigoli ha firmato il manifesto di Alberto Zangrillo sul coronavirus che “clinicamente non esiste più”. E la scorsa settimana, in un incontro a Dolo (Venezia), Crisanti ha distribuito al pubblico una copia cartacea dei messaggi WhatsApp scambiati con Zaia nei giorni dell’emergenza, in cui il virologo esponeva il piano anti-contagio che poi venne adottato dalla Regione. “Non possiamo permetterci di perdere le competenze del professor Crisanti, proprio in un momento in cui i dati sui contagi da Covid-19 mostrano un nuovo aumento. Zaia sta tradendo il modello veneto”, afferma Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico esprimendo la propria preoccupazione per l’intenzione del professor Andrea Crisanti di abbandonare il Comitato tecnico scientifico della Regione.
Secondo molti, la realtà è che Zaia non accetta chi possa fargli ombra, a maggior ragione in campagna elettorale. Per questo Zaia ha cominciato a sminuire la sua figura e il suo operato nelle conferenze stampa quotidiane, dirottando i successi nella lotta al Covid 19 verso se stesso e altre figure professionali della sanità regionale, ovvero ancora se stesso. Per questo motivo Crisanti ha dichiarato che il suo passo indietro è dovuto alle divergenze con le opinioni dei nuovi esperti a cui Zaia si sta affidando.
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