Professor Crisanti, virologo dell’Università di Padova, usa parole durissime per descrivere la situazione creatasi dopo lo stop del Comitato tecnico Scientifico (Cts) al vaccino anti-Covid di AstraZeneca. In un’intervista a Tpi sfoga tuttal sua rabbia: “Siamo al caos più completo. Servirebbero provvedimenti drastici. Tutto il Comitato tecnico scientifico oggi si dovrebbe dimettere. E forse, dopo di loro, anche qualcun altro. Ma avete visto cosa sta accadendo? Vi rendete conto che conseguenze ci saranno per queste scelte? Il mix di vaccini, ma non solo. Il cambio di paradigma mai verificatosi prima: la fonte della decisione e della legittimità scientifica viene per la prima volta cambiata. Per di più in corso d’opera”. (Continua a leggere dopo la foto)
A cosa si riferisce Crisanti? “Al “trial”. Ovvero alla sperimentazione controllata, e condotta secondo rigidi parametri statistico-scientifici. Adesso la sperimentazione si sta facendo in presa diretta. Senza precedenti e senza rete. Il Cts prescrive il mix e sconsiglia la seconda dose di AstraZeneca. Attenzione. Per fortuna dal punto di vista teorico e biologico non abbiamo nessun dato che ci metta in allarme. Ma bisogna anche sapere che la scala in cui questo mix viene applicato, per la prima volta è enorme. Parliamo di un milione di italiani, infatti. Tutti in attesa del richiamo di AstraZeneca”. (Continua a leggere dopo la foto)
Spiega ancora Crisanti: “Noi in realtà abbiamo già in mano uno studio di Lancet che ci parla di maggiori reazioni avverse, anche se di bassa intensità, in caso di mix di vaccini. Ma… Parliamo di una ricerca importante, ma condotta su poco più di 800 casi. 800 casi è una cosa da ridere rispetto a un milione. E tutte le altre esperienze che si citano non sono nulla per un vaccino. Alcune piccole sperimentazioni, anche quelle in corso d’opera, non hanno i tempi di sicurezza. Molti italiani in queste ore sono perplessi. Hanno già la prima dose in corpo, ma non sanno che fare adesso. Devono sapere che non possono avere certezze. E che nessuno gliele può dare”. (Continua a leggere dopo la foto)
Non si devono fidare, intende Crisanti? “Un campione quasi casuale, a prescindere dal numero dei casi, ha zero rappresentatività. Potenzialmente io non vedo grandissimi rischi, ma è il metodo mi lascia perplesso: si interrompe ogni fonte di legittimità scientifica. Il pasticcio è stato già fatto. Hanno fatto un casino senza precedenti. E provo anche a spiegarle perché. Metta che io sia uno di quel milione di italiani che hanno la prima dose di AstraZeneca. Vado a fare la seconda dose e mi dicono: adesso puoi avere solo Moderna o Pfizer. Ma non hai la possibilità di obbligarmi! Non puoi negarmi, se la voglio, una seconda dose di AstraZeneca”. (Continua a leggere dopo la foto)
La scelta di sconsigliare una seconda dose deriva dalla reazione alla morte di Camilla. E qui Crisanti è ancora più duro: “Qualcuno si dovrà prendere la responsabilità di questo casino apocalittico! Questa incertezza continua. Questi ripetuti cambi di rotta. Un disastro di comunicazione. Nessuno può più ignorare che si stanno accavallando decisioni contraddittorie e continue variazioni nella narrazione vaccinale. La povera Camilla non doveva morire. E il vero problema, nel suo caso, non è stato il vaccino in sé, ma l’anamnesi. L’attuale scheda di anamnesi della campagna vaccinale non è strutturata in maniera adeguata per raccogliere queste pessime informazioni. Con le informazioni che abbiamo scoperto poi, Camilla il vaccino AstraZeneca non lo avrebbe dovuto fare. E – se così fosse andata – l’esito tragico non si sarebbe mai verificato”.
Ti potrebbe interessare anche: “Fui costretto a inventare gli abusi e i riti satanici”. Veleno, il “bambino 0” confessa tutto