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Varianti Covid: la lezione di Crisanti a Salvini

Andrea Crisanti scatenato in tv contro Matteo Salvini. Il microbiologo dell’Università di Padova è ospite il 13 settembre de L’aria che tira su La7, la trasmissione condotta da Myrta Merlino. La conduttrice gli domanda un suo parere sulla diffusione delle varianti del Covid-19. E Crisanti punta subito il dito contro la tesi esposta da Matteo Salvini, secondo il quale le varianti sarebbero provocate dai vaccini.

“Salvini non aveva capito nulla. Non è che viene prima il vaccino e poi la variante. – dichiara Crisanti – Vengono prima le varianti e poi tutto il resto. Ogni volta che il virus si replica, il meccanismo di replicazione introduce degli errori all’interno del codice genetico del virus. – puntualizza il professore – Quelle che poi noi chiamiamo mutazioni con varianti del virus”.

Secondo Crisanti “queste varianti possono essere neutre e in genere il virus diventa più debole”. Ma, aggiunge, “poi ci sono alcune molto rare che invece danno un vantaggio al virus, che gli permettono di diffondersi meglio”. La vaccinazione, chiarisce Crisanti, introduce una “barriera” contro il virus e, a quel punto, alcune varianti “riescono a sfuggire al vaccino”. Ma non è detto che si selezionino le varianti più pericolose.

Il professore ribadisce poi che non esistono varianti che si formano perché incontrano il vaccino. “Meno il virus circola, meno esiste la possibilità di creare varianti”, chiosa. “Rispondiamo a Salvini in questo modo – chiude poi il suo intervento – i vaccini a disposizione sembra abbiano una durata tra i 6 e gli 8 mesi. Israele ha vaccinato precocemente la maggior parte della popolazione e ha creato quella situazione per cui possono avvantaggiarsi varianti che sono resistenti al virus”. Anche se, nel caso di Israele, è comunque la variante Delta ad essere predominante e a creare problemi. Non una variante formatasi a causa dei vaccini.

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