È un Mario Draghi in forma smagliante quello che si presenta in Senato per cercare di sbrogliare la matassa della crisi di governo provocata dallo strappo compiuto dal M5S. Il presidente del Consiglio sferza i partiti con decisione, ricordando che qualche giorno fa il patto di fiducia su cui si fondava il governo di unità nazionale si è rotto. Ma Draghi lascia ovviamente aperto uno spiraglio molto ampio alla ricomposizione dei dissidi interni ai partiti di maggioranza. Non nomina mai direttamente nessuno. Nemmeno Giuseppe Conte o Matteo Salvini. Ma la sua richiesta “Siete pronti a ricostruire il patto di fiducia?” suona come un ultimatum.
Dunque Mario Draghi, nonostante la delusione per la crisi provocata dal M5S, sembra disposto a proseguire nella sua azione di governo. Ma alle sue condizioni, mette bene in chiaro durante il suo discorso in Senato. “Giovedì scorso ho rassegnato le mie dimissioni. – ricorda il premier – Decisione che è seguita al venir meno della maggioranza di unità nazionale. Mattarella ha respinto le mie dimissioni e mi ha chiesto di informare il Parlamento. Decisione che ho condiviso. Oggi posso spiegare le ragioni di una scelta tanto sofferta quanto dovuta”.
“Il mio governo avrebbe dovuto poggiarsi sul presupposto dell’unità nazionale. – prosegue – Ritengo che un premier che non si è mai presentato di fronte agli elettori debba avere in Parlamento il sostegno più largo possibile. A lungo le forze della maggioranza hanno saputo mettere da parte le divisioni. Purtroppo con il passare dei mesi le forze politiche si sono divise mostrando una sfarinatura della maggioranza. Il desiderio di andare avanti insieme si è progressivamente esaurito. Il voto di fiducia di giovedì scorso ha significato la fine del patto di fiducia di questo governo”.
“C’è bisogno di un sostegno convinto all’azione dell’esecutivo, non di proteste violente contro la maggioranza di governo. – alza poi ulteriormente il tono Draghi – All’Italia serve un nuovo patto di fiducia concreto. Voi parlamentari e voi partiti siete pronti a ricostruire questo patto? Siete pronti a confermare quello sforzo che avete compiuto nei primi mesi e che si è poi affievolito? Io sono qui solo perché gli italiani lo hanno chiesto. Questa risposta dovete darla a tutti gli italiani”, conclude.
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