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Crisi di governo: Draghi pronto a restare a Palazzo Chigi

Il giorno della resa dei conti finale si avvicina. Mercoledì 20 luglio il presidente del Consiglio Mario Draghi si presenterà in Parlamento per tenere un discorso decisivo per la sua permanenza o meno a Palazzo Chigi. Negli ultimi giorni la posizione del premier non sembra essere cambiata: niente governo senza unità nazionale, perduta dopo lo strappo compiuto dal M5S. Ma nelle ultime ore sembra che qualcosa si sia mosso. I pentastellati potrebbero ammorbidirsi o, addirittura, subire una nuova scissione. E a queste condizioni Draghi ci starebbe.

Mario Draghi

I retroscena giornalistici descrivono un Mario Draghi imperturbabile durante il viaggio compiuto lunedì in Algeria insieme a ben sei ministri del suo governo. I nodi della sua permanenza a Chigi restano però tutti da sciogliere. “La soluzione non è facile, resta molto probabile che si voti, anche perché non vedo cedimenti del premier: non accetterà compromessi”, confida a Repubblica uno dei ministri che lo hanno accompagnato nella visita di Stato ad Algeri.

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse 12-07-2022 Roma, Italia Politica Chigi Governo – Conferenza stampa del Presidente del Consiglio Draghi con i ministri Orlando e Giorgetti Nella foto: Il Presidente del Consiglio Mario Draghi

Ma in realtà la situazione potrebbe non essere così preoccupante. Vero infatti che Draghi sembra deciso a non voler guidare un governo di cui non faccia più parte il Movimento di Giuseppe Conte. Ma è anche vero che, nelle ultime ore, le posizioni grilline sembra si siano fatte meno estreme, con l’ex premier che chiede a Draghi di accettare i nove punti del suo programma di riforme sociali in cambio della fiducia. Richieste alle quali Draghi potrebbe cedere, almeno in parte.

ANSA/ ANGELO CARCONI

E poi, c’è il problema rappresentato dalle bizze del centrodestra. Matteo Salvini e Silvio Berlusconi nei giorni scorsi avevano puntato i piedi, sostenendo che non sarebbero mai più stati al governo con il M5S. Ma, anche in questo caso, il lavorio dei governisti del Carroccio, come Giancarlo Giorgetti, dovrebbe convincere il segretario a più miti consigli. E anche il Cavaliere potrebbe spingere nuovamente Forza Italia su posizioni più moderate. Insomma, cresce l’ottimismo per un Draghi bis.

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