Ore decisive per il futuro del governo di Mario Draghi. Il giorno da fissare sul calendario è quello di mercoledì 20 luglio, quando il presidente del Consiglio dimissionario si presenterà in Parlamento per ufficializzare il suo addio a Palazzo Chigi o, in alternativa, accettare la formazione di un governo Draghi bis, magari senza il M5S di Giuseppe Conte. In questa direzione stanno spingendo diverse forze politiche, tra cui Pd e Italia Viva. Mentre i due leader di Forza Italia e Lega, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, pongono come condizione proprio la cacciata di Conte. In questo quadro drammatico si inseriscono le parole di Matteo Renzi che fa a pezzi l’ex premier pentastellato.
Intervistato dal Corriere della Sera, il fondatore di Italia Viva ritiene che Giuseppe Conte non stia andando fino in fondo nel far scoppiare questa crisi di governo. Ma, ironizza, “sta più banalmente andando a fondo”, trascinando nel baratro politico insieme a lui “i pochi che gli sono rimasti vicini”. In questo senso, ad esempio, si moltiplicano i retroscena che vedrebbero diverse decine di parlamentari contiani scontenti, pronti a passare nelle file di Insieme per il futuro di Luigi Di Maio, o a formare addirittura un nuovo gruppo parlamentare che possa fungere da stampella a Draghi, rendendo così ininfluente il peso del M5S all’opposizione.
Secondo Matteo Renzi, l’attuale azione politica di Giuseppe Conte sarebbe caratterizzata da “invidia, frustrazione, miopia politica, cinismo, paura”. Insomma, per il leader di Iv quella della politica deve essere intesa come “un’arte nella quale non ci si improvvisa. E dunque se non sei capace, non sei capace”, chiosa riferito al leader pentastellato.
“Puoi vincere un biglietto alla lotteria e fare il premier come accaduto a Conte. Ma poi la realtà ti presenta il conto e se non hai visione politica prima o poi la gente se ne accorge”, affonda ancora il colpo Matteo Renzi contro il suo avversario. “Ma se lui non se la sente si vada subito al voto. Basta con questa sceneggiata, indecorosa. O Draghi bis o voto”, questa la sua sfida.
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