Uno scontro feroce, quello che si è consumato nella notte a Palazzo Chigi tra gli esponenti di un governo giallorosso sempre più avviato verso la crisi. Che ha visto i partecipanti non risparmiare parole dure, durissime, gli uni nei confronti degli altri. Nel mirino, ovviamente, gli esponenti di Italia Viva, il partito che ha ormai aperto lo strappo per volontà del suo leader, Matteo Renzi. Con Roberto Speranza all’attacco del ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova.
“Assurdo quello che andate a dire in giro sul Recovery Fund e sul piano pandemico – sono state le parole di Speranza, raccolte da Repubblica – vi invito a non farlo mai più. Non è vero che non curiamo le persone, queste dichiarazioni fanno raggelare il sangue”. Una risposta dura a quanto dichiarato poco prima dalla stessa Bellanova, che aveva annunciato: “Sul Recovery ci asteniamo perché in piena pandemia, per motivi ideologici, avete deciso di dire no anche a un pezzo di Mes”.Un Consiglio dei ministri dai nervi tesissimi. Con il tono delle rispettive voci che si è presto alzato. Per un po’, Cinque Stelle e Pd avevano sperato che si arrivasse a un chiarimento. Gualtieri e Amendola, ministri dell’Economia e delle Politiche europee, avevano tentato di ammorbidire le posizioni, spiegando come il piano di gestione dei soldi del Recovery Fund era stato modificato anche per andare incontro alle richieste di Italia Viva. Franceschini aveva a sua volta mostrato apprezzamento per il titolare del Tesoro. Tutto inutile, però. L’ombra della crisi non è stata scacciata. Anzi.Le ministre di Iv Bellanova e Bonetti si sono astenute sul via libera al Recovery. E i tentativi di intesa hanno lasciato spazio alla conta, quella dei numeri necessari a garantire la sopravvivenza del governo anche in caso di parlamentarizzazione della crisi. Con Conte convinto che Renzi debba assumersi le proprie responsabilità. E Romano Prodi a tuonare, di lì a poco, contro l’ex Rottamatore: “Vuole solo rompere, mi ricorda Bertinotti ai tempi del mio governo”.
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