Da una parte l’Italia in agonia, piegata dal coronavirus, con personale sanitario, protezione civile e forze dell’ordine allo stremo per il duro e incessante lavoro. Dall’altra la Croazia ferita, distrutta dal terremoto. Ma l’Italia e gli italiani hanno il cuore grande e non si voltano dall’altra parte, nonostante le difficoltà. E inviano un aiuto concreto ai croati. L’Italia che in questi giorni riceve il supporto di molte nazioni, che accoglie aerei carichi di aiuti e medici partiti da molto lontano, non rinuncia a guardarsi intorno. E allunga la mano verso la Croazia, che domenica è stata risvegliata dal grande boato di un terremoto e che si è ritrovata con le strade di Zagabria sommerse dalle macerie.
Nel pieno del caos sanitario, con ospedali da campo da montare e sorveglianza costante sulle strade, le forze armate italiane e la protezione civile hanno trovato le energie per far arrivare il supporto alle autorità croate. Come fa sapere La Stampa, automezzi, officine mobili, tende e personale specializzato sono partiti ieri pomeriggio da Palmanova, in Friuli Venezia Giulia, sotto il coordinamento del Reggimento della Brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli”.
Insieme agli uomini dell’Esercito, la colonna italiana diretta verso Zagabria comprende alcuni operatori della Protezione civile e dei vigili del fuoco. “Tutto il personale – fanno sapere dal Reggimento logistico dell’Esercito – è dotato di protezioni sanitarie e prima di partire è stato sottoposto a tutti i test per la diagnosi del coronavirus”.
Il terremoto ha colpito la capitale già in allarme per la pandemia da coronavirus, rendendo difficile continuare a osservare le norme imposte dal ministero, come l’osservazione della distanza “di sicurezza” di almeno due metri. Il sisma infatti ha provocato gravi danni alle strutture cittadine, costringendo molte persone a riversarsi in strada o a trovare rifugio in macchina.
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