Ha di che consolarsi Salvini: può dire di essere in buona compagnia e di non essere il solo in Europa a sprofondare nei sondaggi. La pandemia di coronavirus sembra infatti aver annientato le destre populiste. Dalla Germania all’Olanda, dall’Austria alla Finlandia, passando dall’Italia. I partiti populisti e nazionalisti segnano il passo. Come racconta in un’analisi Emanuele Lauria su Repubblica, “flessioni più o meno marcate all’interno di un calo generale. A rivelarlo è un’indagine pubblicata da Europe Elects, società di ricerca indipendente che ha messo in fila le variazioni percentuali dal primo gennaio delle formazioni politiche di dieci Paesi dell’Ue aderenti al gruppo Identità e Democrazia. Il crollo più evidente è quello degli ultraconservatori tedeschi di Alternative fur Deutschland (Afd), che vantano 11 deputali al parlamento europeo e che hanno perso 4.5 punti”.
Vanno giù del 3 per cento gli austriaci dell’Fpo e i Finlandesi di Ps, da sempre su posizioni nazionaliste ed euroscettiche. Gli olandesi del Pvv. sostenitori di un’aspra linea animigranti cedono l’1.7 per cento. “E poi c’è la discesa della Lega, che nell’inverno dell’emergenza Covid ha perso 2.8 punti percentuali. L’indagine non tiene conto di alcuni grandi Paesi come la Francia ma offre una tendenza chiara”. È come se il virus avesse corroso le forze estremiste o xenofobe. “Un dato – spiega Ilvo Diamanti, politologo e fondatore di Demos & PI – che ha una spiegazione semplice: siamo davanti a forze di opposizione radicale. E in tempi come questi, in Italia e nel resto d’Europa, c’è un forte sentimento di solidarietà nazionale che si traduce nel sostegno a chi governa”.
Basti pensare a Conte, “proveniente da un passaggio non certo semplice come un netto cambio di maggioranza. Credo che un gradimento del 70 per cento, qualche mese fa, il premier italiano se lo sognasse. Di contro, un leader populista come Salvini, a capo di un partito che lui ha voluto nazionale, oggi si aggrappa alla Lombardia e al suo dramma, per non perdere visibilità. Insidiato a livello di popolarità da un presidente della Regione in prima linea come Zaia”. Siamo alla rivincita dl uomini (e donne) di governo che sembravano in difficoltà. Basti pensare al caso tedesco. La Merkel era in calo di consensi e con una difficile successione nel partito alle porte. Ora è al 40 per cento per effetto di una risposta sanitaria efficace all’emergenza coronavirus figlia anche della politica conservatrice del ministro alla Salute che ha sottratto consensi proprio alla destra di Afp.
Ma è anche sotto un altro punto di vista la rivincita dell’Europa, istituzione non esattamente amata dalle destre che nel sondaggio accusano il colpo. Insomma, il “prima gli italiani” di Salvati sta mostrando tutta la sua debolezza propagandistica. Dal centrodestra, sempre sulle colonne di Repubblica, è Tajani a commentare questa tendenza di crollo delle destre populiste in Europa: “Questi numeri dicono che la scelta sovranista è cosa ben diversa dal patriottismo e nasce per fare danni a tutti. Io credo che l’emergenza coronavirus abbia spento tanti nazionalismi. Ora tocca all’Europa mostrarsi all’altezza del suo compito”.
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