Non sembra un momento molto felice per Giorgia Meloni, almeno politicamente parlando. Prima è arrivata l’inchiesta Lobby nera di Fanpage, con l’accusa a Fratelli d’Italia di strizzare l’occhio all’estrema destra neofascista. Poi la difficile campagna elettorale a Roma in favore del candidato sindaco del centrodestra, Enrico Michetti, stracciato ai ballottaggi delle elezioni Comunali dal neo sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri. Ora ci si mette anche Guido Crosetto a pronosticare un futuro fosco per la leader di Fdi. Il fedelissimo meloniano teme che, e lo dice senza peli sulla lingua intervistato da La Verità, “contro di lei si scatenerà la magistratura”.
“Il livore nei confronti di Giorgia Meloni è spaventoso. La trattano come se fosse il male incarnato, proprio come fecero con Silvio Berlusconi”. Si sfoga così Crosetto sul quotidiano diretto da Maurizio Belpietro. Poi, l’ex parlamentare si cimenta in una autocritica del centrodestra che, dice, “da troppo tempo è un’espressione geografica. Ha perso sostanza politica dividendosi nella presenza al governo. Non ci si può riunire un mese prima delle elezioni per dare la sensazione di essere una coalizione”.
Messo in chiaro ciò, Crosetto torna a difendere la Meloni. “Esco da Giorgia Meloni e uso me stesso. – racconta – Per il semplice fatto che ho fondato Fdi con lei. O che le sono amico, nonostante sia ormai fuori dalla politica, talvolta cercano di bollare anche me come fascista. Io, che sono stato e sono semmai un democristiano. Un cattolico liberale. Un garantista. È evidente che non importa la realtà: ma un racconto della realtà che impedisca di parlare di altre cose”.
“Fin quando la Meloni sarà costretta a difendersi dal vestito che vogliono cucirle addosso, non riuscirà a parlare delle questioni vere della politica”, prosegue poi. E solo alla fine arriva l’avvertimento alla sua leader. “Berlusconi prima era un fascista, poi un maniaco sessuale, poi era in conflitto d’interessi, poi era un evasore, poi un mafioso. – ricorda Crosetto – E adesso che serve, è un padre della Patria. Lo schema è sempre lo stesso. Prima inizia lo sputtanamento mediatico, poi parte l’altro braccio armato della sinistra: la magistratura. Magari terranno qualcuno sotto scacco per 8-10 anni e poi chiederanno scusa. Dove colpiranno? Come abbiamo visto su Fanpage, si stanno già organizzando, anche lì, con il taglia e cuci”, conclude.
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