Mentre il dibattito sul Green pass s’infiamma, e anche il governo temporeggia su decisioni drastiche che potrebbero dare un altro duro colpo all’economia, il Cts avvisa il governo e lo “invita” caldamente a rendere il Green pass obbligatorio anche per l’accesso ai ristoranti al chiuso. La qual cosa dimezzerebbe le prenotazioni e manderebbe di nuovo a gambe all’aria le attività che faticosamente si stanno riprendendo. Per questo una decisione definitiva in questo campo è ancora tutta da prendere, anche se la strada sembra ormai segnata. (Continua a leggere dopo la foto)
Anche perché il Green pass, ricordiamolo, si ottiene a ciclo vaccinale completato. E la campagna vaccinale è sostanzialmente ferma. Le inoculazioni delle prime dosi, infatti, si sono quasi arrestate, ormai si stanno effettuando quasi esclusivamente i richiami. Il verbale messo a punto dal Cts dopo la riunione di venerdì scorso, – si legge sul Corriere della Sera – che ha esaminato il monitoraggio settimanale, contiene “l’allerta per l’evidente incremento dei casi dovuti alla variante Delta”. (Continua a leggere dopo la foto)
La cabina di regia del governo che si riunirà entro mercoledì – prosegue il Corriere – servirà a stilare la lista dei luoghi dove il green pass diventerà obbligatorio. E sembra ormai scontato che oltre a stadi, palestre, eventi, concerti, luoghi dello spettacolo, treni, aerei e navi, l’elenco includerà anche le discoteche con capienza al 50% e i ristoranti al chiuso. (Continua a leggere dopo la foto)
Il Cts ha ribadito l’indicazione del 2 luglio: “La certificazione verde va rilasciata solo dopo il quattordicesimo giorno dal completamento del ciclo vaccinale, un test diagnostico o la guarigione infrasemestrale”. Nel dossier il Cts segnala “l’allerta per l’evidente incremento dei casi dovuti alla variante Delta, connotata da maggior contagiosità e capacità d’indurre manifestazioni anche gravi o fatali in soggetti non vaccinati o che hanno ricevuto una sola dose di vaccino”.
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