Prescrizione per quattro degli imputati e un’assoluzione. Un riconoscimento di colpe che, però, di fatto è un salvataggio. Questa la decisione dei giudici della Corte d’Assise di Appello di Roma per i medici dell’ospedale Sandro Pertini coinvolti nella vicenda di Stefano Cucchi, il geometra romano arrestato nell’ottobre 2009 per droga e poi morto una settimana dopo nel Reparto detenuti della struttura romana.
Accuse prescritte per il primario del Reparto di medicina protetta dell’ospedale dove fu ricoverato il geometra romano, Aldo Fierro, e altri tre medici Flaminia Bruno, Luigi De Marchis Preite e Silvia Di Carlo. Per la Corbi la formula di assoluzione è “per non commesso il fatto”. Per tutti il reato contestato è di omicidio colposo. Il processo ai medici del ‘Pertini’ ha avuto un iter tortuoso. Tutti erano finitia processo inizialmente per l’accusa di abbandono d’incapace (nello stesso processo erano imputati anche tre infermieri e tre agenti della Polizia penitenziaria, assolti in via definitiva).Condannati nel giugno 2013 per il reato di omicidio colposo, gli stessi medici erano stati successivamente assolti in appello. Da lì un nuovo percorso che aveva rimandato indietro il processo, con i giudizi in Appello a confermare l’assoluzione poi impugnata dalla Procura generale. La Cassazione a quel punto aveva rinviato nuovamente disponendo una nuova attività dibattimentale conclusasi oggi.
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