Carlo Acutis era un ragazzino di 15 anni nato a Londra, ma vissuto sempre a Milano, grande appassionato di informatica e profondamente devoto alla fede. Colto da leucemia fulminante, il ragazzo venne ricoverato all’Ospedale San Gerardo di Monza dove morì dopo tre giorni di agonia. “L’eucaristia è la mia autostrada per il cielo”, ripeteva Carlo in quei giorni. Ma la sua storia terrena non era destinata a finire con quel tragico evento.
Il 2 Ottobre del 2012, secondo quanto certificato ufficialmente dalla Chiesa in questi giorni, il ragazzino milanese avrebbe cambiato per sempre la vita di un altro ragazzo, il 12enne brasiliano Matheus, affetto da una rara malattia anatomica congenita – il pancreas anulare – che avrebbe necessitato di un delicato intervento chirurgico per essere corretta.
Il 12 Ottobre 2013, nella Chiesa brasiliana di San Sebastiano, era in corso una benedizione con una reliquia appartenuta ad Acutis: un pezzo del pigiama macchiato di sangue con il quale aveva dormito il ragazzino nei giorni precedenti alla sua morte. (continua dopo il VIDEO) Matheus chiese di toccare la reliquia e in quel momento formulò il desiderio che i suoi dolorosi sintomi cessassero. Di lì a poco, il ragazzino brasiliano guarì completamente dalla sua malattia in un modo che gli stessi medici non seppero spiegare. Anche perché si trattava di una patologia congenita, per cui teoricamente quella condizione non poteva cambiare.
Ora la Chiesa, da sempre molto cauta nel certificare questi fenomeni, ha riconosciuto che la guarigione di Matheus sia stata “un miracolo”. Papa Francesco ha dunque ricevuto il Cardinale Marcello Semeraro, prefetto al Dicastero delle Cause dei Santi, e ha autorizzato il Dicastero a promulgare i Decreti riguardanti il miracolo attribuito all’intercessione del Beato Acutis, fedele laico. Carlo Acutis è diventato così il primo “millennial” proclamato Santo dalla Chiesa.