Dal 15 ottobre il green pass sarà necessario anche per accedere in Parlamento. Lo ha stabilito l’ultimo decreto approvato all’unanimità dal governo Draghi. Nei giorni scorsi diversi parlamentari no-pass hanno promesso battaglia contro un provvedimento considerato anticostituzionale che lederebbe i diritti di deputati e senatori. Nella giornata del 22 settembre il gruppo dei parlamentari ex M5S di L’alternativa c’è, hanno inscenato una protesta fuori da Montecitorio, strappando simbolicamente un enorme Qr code. Nelle stesse ore, invece, il segretario del Pd, Enrico Letta, esulta sui social. Ma il timore adesso è che qualche rappresentante del popolo non si rassegni ad essere lasciato fuori dal Palazzo.
“Non solo non esibirò alcun green pass per entrare in Parlamento. Forzerò ogni blocco. E, se mi dovessero mettere le mani addosso, li denuncerò alla procura”, ha minacciato il senatore di Italexit Gianlugi Paragone. “Sono contrario all’estensione dell’obbligo del green pass per accedere in Parlamento. Intendo aspettare che il provvedimento arrivi in aula. E lì posso adire la Corte Costituzionale”, ha invece reagito con fermezza istituzionale il leghista Claudio Borghi.
Nella giornata di oggi, invece, gli ex grillini di L’alternativa c’è hanno strappato un enorme Qr code. “Non è accettabile questo obbligo vaccinale surrettizio. Si sta facendo una violenza contro il cittadino”, dichiarano. Di tutt’altro avviso Enrico Letta. “Finalmente in Parlamento entra l’obbligo del green pass. Finalmente”, esulta su Twitter il segretario del Partito democratico.
Ora l’intenzione sembra essere quella di negare l’accesso alle aule ai parlamentari ai cosiddetti no-pass. Gli assistenti e i commessi potrebbero essere costretti a bloccare fisicamente i renitenti al green pass. Ipotesi che preoccupa non poco, considerato che qualche onorevole, se bloccato, potrebbe rendersi protagonista di qualche scenata, oppure rivolgersi alle forze dell’ordine.
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