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Dalla Cina l’ultimo flagello per l’agricoltura italiana. Danni milionari alle colture e alle abitazioni.

Tra le specie aliene invasive che stanno creando i maggiori disagi in Italia, spicca la cimice asiatica (Halyomorpha halys), nota anche come cimice marmorizzata. Questo insetto, originario di Cina e Giappone, ha iniziato a diffondersi in Occidente alla fine degli anni ’90 e, nel giro di pochi anni, è diventato un serio problema per l’agricoltura italiana e per la vita quotidiana.

La cimice asiatica, appartenente alla famiglia dei pentatomidi, ha fatto il suo primo ingresso in Italia nel 2012, con avvistamenti iniziali nella provincia di Modena. Da lì, la sua diffusione è stata rapidissima. Giunta in Europa attraverso Svizzera e Liechtenstein nel 2004, ha colonizzato ampie aree del Nord Italia, arrivando nel 2016 anche in Trentino Alto Adige. La sua capacità di coprire lunghe distanze, favorita dal trasporto delle merci, unita all’elevata prolificità, ha consentito a questa specie invasiva di insediarsi in gran parte del territorio italiano.

Gravi danni alle colture

La cimice marmorizzata è un insetto fitofago, ossia si nutre di piante, ed è diventata una minaccia concreta per le colture arboree. Pere, mele, pesche e nocciole sono tra le specie fruttifere più colpite, ma anche diverse varietà di ortaggi, come pomodori, peperoni e cetrioli, subiscono ingenti danni. Secondo la Coldiretti, solo nel 2019 la cimice asiatica ha causato danni stimati in oltre 740 milioni di euro, distruggendo circa 300mila tonnellate di frutta. La situazione è aggravata dalla mancanza di predatori naturali in Italia, che ha permesso alla cimice di proliferare senza ostacoli.

Per contrastare questa invasione, negli ultimi anni è stato introdotto un possibile alleato naturale: la vespa samurai (Trissolcus japonicus). Questo piccolo insetto parassita le uova della cimice asiatica, impedendone lo sviluppo, e rappresenta una potenziale soluzione biologica per contenere la diffusione della specie invasiva.

Problemi anche nelle abitazioni

La minaccia della cimice asiatica non si limita ai danni all’agricoltura. Con l’arrivo del freddo, in autunno, questi insetti tendono a invadere le abitazioni, attratti dal calore degli interni. Penetrano attraverso fessure e infissi, cercando riparo nelle case, creando disagi a molte famiglie italiane, soprattutto in regioni come il Piemonte.

Uno dei fastidi principali è il cattivo odore che le cimici emettono quando vengono schiacciate, rendendo la loro presenza ancora più sgradevole. Inoltre, la loro resistenza ai comuni insetticidi le rende difficili da eliminare, aggravando ulteriormente il problema domestico.

Come riconoscerla

Riconoscere la cimice asiatica è piuttosto semplice. A differenza delle comuni cimici verdi italiane, ha un corpo marrone marmorizzato con macchie scure caratteristiche, cinque puntini gialli sul protorace e antenne decorate con bande bianche. Gli esemplari adulti possono raggiungere una lunghezza di circa 1,7 centimetri.

Questa specie invasiva continua a diffondersi, minacciando non solo le colture, ma anche la qualità della vita quotidiana, mentre gli esperti continuano a cercare soluzioni efficaci per limitare i danni che causa.