Era il 2014 quando Yankuba Darboe è sbarcato in Sicilia dopo aver affrontato da solo un viaggio impossibile in barcone. All’epoca era solo un ragazzino appena maggiorenne, che di ostacoli ne ha dovuti superare prima di realizzare il suo sogno. Ma oggi Yankuba può gridare ad alta voce che i suoi sacrifici sono stati ripagati. Proprio oggi il neolaureato 25enne ha discusso la sua tesi in Scienze Biologiche all’università del Sannio. Il titolo: le cellule staminali nelle applicazioni terapeutiche. Non ancora diciottenne, Yankuba aveva già le idee chiare: “Un giorno mi laureerò e proverò a cambiare il mondo. E magari un giorno tornerò in Africa, aiutando le persone a non morire”. E per lui alla fine quel giorno è davvero arrivato. A festeggiare con Yankuba la sua vittoria sono stati i tanti amici della “sua Benevento”, la città che lo ha accolto. E’ stato proprio qui infatti che ha iniziato a costruirsi un futuro grazie all’accoglienza prima del sistema Sprar per minori e poi della famiglia La Monaca. “Non volevo essere ucciso in quel modo quindi ho cercato di evitare la Libia. La fortuna più grande è quella di essere riusciti a sbarcare vivi – ha raccontato Yankuba al Corriere della Sera -. Io lo dico tutti i giorni ai ragazzi qui con me che stiamo stati fortunati. Grazie al Signore non ho vissuto nemmeno un giorno per strada”.
Per Yankuba il primo verso il suo sogno sono stati i titoli di studio per accedere all’università, perché quelli conseguiti in Africa non valgono in Italia. Così è ripartito da zero, o quasi, senza farne un dramma: diploma di terza media e maturità scientifica, prima di assecondare la sua passione per le scienze. Mentre studiava ha fatto dell’Italia e di Benevento la sua nuova casa: ospitato in una struttura per minori non accompagnati, poi trasferito nello Sprar di Roccabascerana, gestito dalla Caritas diocesana di Benevento, si è rimboccato le maniche. E ha subito compreso il valore dell’accoglienza. Nel 2017 gli organizzarono una festa di compleanno a sorpresa: torta rigorosamente giallorossa (Yankuba è tifosissimo del Benevento) e in regalo un biglietto per il Gambia, dove corse a riabbracciare la mamma, che non vedeva dal giorno della sua partenza per l’Italia.
Così Yankuba è riuscito a diplomarsi e poi a trovare lavoro come operatore nello Sprar che gli ha permesso di continuare gli studi proprio come desiderava. “Voglio continuare gli studi fino al livello massimo. Dopo la laurea se posso devo cambiare il mondo. Voglio aiutare la gente”, aveva dichiarato qualche anno fa nel corso di un’intervista diffusa dalla Caritas Sale della Terra. Nonostante il calvario vissuto, il ragazzo non ha mai perso la voglia di ricordare la sua grande fortuna: “Non volevo essere ucciso in quel modo quindi ho cercato di evitare la Libia. La fortuna più grande è quella di essere riusciti a sbarcare vivi. Io lo dico tutti i giorni ai ragazzi qui con me che stiamo stati fortunati. Grazie al Signore non ho vissuto nemmeno un giorno per strada”.
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