L’inchiesta sulla morte di David Rossi potrebbe finalmente essere giunta a una svolta. L’ex capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena (Mps) è morto dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio al terzo piano del palazzo Rocca Salimbeni il 6 marzo del 2013. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, infatti, Giandavide De Pau, il 51enne che nel 2022 uccise tre donne nel quartiere Prati di Roma, si sarebbe autoaccusato dell’omicidio.
Leggi anche: David Rossi, svolta nell’inchiesta: indagati i tre pm di Siena
Il killer di Prati, ex autista del boss della camorra trapiantato a Roma, Michele Senese, avrebbe reso una confessione a due ufficiali di polizia giudiziaria nel carcere di Regina Coeli, dove è recluso in attesa del processo per il triplice omicidio.
Tutti i dubbi sulla confessione di De Pau
Al momento non c’è conferma ufficiale che De Pau abbia davvero avuto questo colloquio con i poliziotti. Ma il suo difensore, l’avvocato Alessandro De Federicis, ha chiesto che i due agenti vengano ammessi al dibattimento in qualità di testimoni. Dubbi anche sul movente che avrebbe spinto il killer di Prati a uccidere David Rossi. Così come sulla dinamica del presunto delitto.
“Sappiamo che, a un mese dalla morte di David, questa persona si faceva fotografare in compagnia di Senese, un boss che controllava una batteria di calabresi: chiediamo di accertare i fatti e ci diciamo preoccupati per non aver saputo nulla di tutto ciò”, affermano in una nota i legali della famiglia di David Rossi, gli avvocati Carmelo Miceli e Paolo Pirani. Nessuno comunque fino ad ora ha avuto accesso al verbale della confessione di De Pau.
Leggi anche: Suicidio David Rossi, nuovo sopralluogo dei Ris