Dopo la perdita della Commissione europea, andata al Ppe con la candidata Ursula von der Leyen, i socialisti puntano alla presidenza del Parlamento europeo. Il favorito sembra essere l’italiano David Sassoli, ex giornalista Tg1 e esponente Pd, candidato in corsa per il gruppo S&D (socialisti e democratici) al posto dell’attuale presidente Antonio Tajani. L’accordo è arrivato nella notte del 2 luglio grazie all’intermediazione di Italia e Spagna che spingono per un ruolo di rilievo di un socialista all’interno delle dopo il risultato delle elezioni europee.
Con 74 voti a favore, 39 contrari e 13 astenuti, l’italiano ha ottenuto la candidatura: “È un onore che il gruppo S&D mi abbia indicato come presidente del Parlamento europeo”, ha commentato Sassoli al termine del dibattito. Soddisfatto per la sua candidatura anche il premier Giuseppe Conte. Ma chi è David Sassoli, candidato alla guida del Parlamento europeo?
Sassoli, 63 anni, è stato ex vicedirettore del Tg1 dopo una lunga carriera come giornalista Rai. È sbarcato a Bruxelles nel 2009 nelle fila del Pd e negli ultimi due mandati europei, di due anni e mezzo ciascuno, ha ricoperto il ruolo di vicepresidente dell’Eurocamera. La sua candidatura sarà sottoposta al voto del Parlamento e dovrà essere discussa assieme a quelle di Ska Keller per i Verdi, Jan Zahradil per i Conservatori e Riformisti, Sira Rego per la Sinistra Gue.
Secondo la procedura prevista dalla Ue, il numero uno del Parlamento può essere eletto nelle prime tre votazioni se ottiene una maggioranza assoluta dei voti (il 50 per cento dei deputati più uno, quindi un minimo di 376 su 751). Dal quarto voto in poi lo scontro si restringe ai due candidati che hanno incassato più preferenze, assegnando la vittoria a chi raggiunge una maggioranza semplice.
Sassoli sarebbe sostenuto dal blocco dei Socialisti&Democratici (154 parlamentari) e, salvo fronde interne, anche dai 182 colleghi del Partito popolare europeo. L’ex candidato del Ppe alla Commissione europea, Manfred Weber, ha dichiarato in una conferenza stampa a Strasburgo di essere pronto a sostenere la decisione dei Socialisti. Weber viene indicato come il candidato più probabile per i successivi due anni e mezzo di presidenza, ma al momento non ha confermato né smentito la sua disponibilità.
Ma la sua nomina “consolerebbe” anche l’Italia, reduce da una giornata che sembrava averla tagliata fuori dai vertici europei dopo una legislatura forte di ben tre cariche di rilievo come presidente della Bce (Mario Draghi), Alto rappresentante per la politica estera (Federica Mogherini) e presidente dell’Europarlamento (Antonio Tajani).
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