Per capire gli umori di Matteo Salvini è sufficiente, come prassi di questi tempi, dare un’occhiata ai profili social del Comandante. Da lì, qualche giorno fa, erano partiti osanna e applausi virtuali per l’approvazione, in Consiglio dei Ministri, del ddl sicurezza. Sempre da lì, in queste ore, il leader della Lega è tornato alla carica, con post in sequela che hanno tutti lo stesso tema: “Sbarchi in calo dell’80% rispetto all’anno scorso”, “acceleriamo con i rimpatri”. E ancora, poco prima, “Questa brava donna la smetterà di spacciare droga e sarà rispedita al suo Paese” a commentare l’arresto di una richiedente asilo. Il segnale che, nel frattempo, qualcosa è successo. Nella partita a scacchi con gli alleati a Cinque Stelle, infatti, Salvini è stato costretto a incassare un colpo proprio su tematiche a lui care e fare un passo indietro sufficiente ad alterare l’umore del numero uno del Carroccio.
Commissione territoriale sospende l’esame della domanda e il richiedente ha l’obbligo di lasciare il territorio nazionale”.Ora il nuovo testo recita invece “Quando il richiedente è sottoposto a procedimento penale oppure è stato condannato anche con sentenza non definitiva, il questore ne dà tempestiva comunicazione alla commissione territoriale che provvede nell’immediatezza all’audizione dell’interessato e adotta contestuale decisione”. Un’istruttoria obbligatoria introdotta proprio per evitare clamorose bocciature dalla presidenza della Repubblica. Salvini non l’ha presa bene, negando inizialmente che ci fossero state modifiche al decreto. Poi è tornato alla carica, parlando di nuove espulsioni in arrivo e di un “passo in avanti per tornare ad essere un Paese normale”. Chissà se, in caso di stop imposti dal Quirinale, il Comandante si farà trovare disponibile a nuove mediazioni.