Il Ddl Zan contro l’omotransfobia “andrebbe più corretto che affossato”. Anche la Chiesa ora prende posizione e lo fa con le parole del cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, la Conferenza episcopale italiana. Il prelato ha parlato delle norme che stanno dividendo il mondo politico durante l’omelia della messa per gli operatori dell’informazione. La Lega, come è noto, sta facendo ostruzionismo e prova in tutti i modi ad affossare il Ddl Zan, dall’altro lato la larghissima maggioranza del governo punta a una rapida approvazione. “Noi siamo per la difesa e la dignità di tutti”, continua Bassetti che sembra mandare un messaggio proprio a Salvini. (Continua a leggere dopo la foto)
“Di qualunque uomo o donna, bisogna difendere sempre i diritti della persona. Mai omologare”, ha detto il cardinale. “Io penso che la legge potrebbe essere fatta meglio perché la legge dovrebbe essere chiara in tutti i suoi aspetti senza sottintesi. Chiedo solo chiarezza” ha detto il porporato. Miglioramenti al testo chiede anche Fabrizio Marrazzo portavoce del Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista e Liberale che ha manifestato in diverse piazze italiane. “Il dibattito che stiamo vivendo in questi giorni è del tutto surreale – dice Marrazzo – in quanto si parla di effetti della legge che non esistono”. (Continua a leggere dopo la foto)
Continua Marrazza sul Ddl Zan: “Inoltre Pd, M5s, Iv e Leu se lo volessero, avrebbero i voti per migliorare la legge e votarla velocemente, invece stanno dando spazio alle polemiche della destra, solo per fare propaganda e illudere la comunità LGBT e in contemporanea le proposte delle destre vogliono affossare la legge”. Dal Pd arriva una replica al cardinale. (Continua a leggere dopo la foto)
“Il Cardinale Bassetti, Presidente della Cei, riconosce che il Ddl Zan non va affossato, semmai migliorato”, dice Carmelo Miceli, deputato dem e componente delle commissioni Giustizia e Antimafia. “L’unico modo per non affossarlo è approvarlo immediatamente, evitando rimbalzi infiniti tra le Camere. Le modifiche si possono fare al primo provvedimento utile successivo”.
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