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Garante infanzia dell’Umbria: “Con il Ddl Zan anche sesso con cose o animali”

“Il concetto d’identità cambia non è più quello antropologico che conosciamo da sempre e che distingue persona da persona a ragione di evidenze biologiche, ma diventerà qualcosa che io, cittadino, posso decidere arbitrariamente secondo la percezione del momento. Di conseguenza ogni desiderio sarà considerato un bisogno e il bisogno un diritto”, lo afferma Maria Rita Castellani, Garante per l’infanzia dell’Umbria, in un testo inviato ai mezzi d’informazione sul Ddl Zan. (Continua a leggere dopo la foto)

“A partire da queste considerazioni preliminari – sottolinea la Garante – si deduce che il sesso biologico non avrà più importanza dal punto di vista sociale perché conterà soprattutto il sesso culturale cioè quello percepito come, d’altra parte, si potrà scegliere l’orientamento sessuale verso cose, animali, e o persone di ogni genere e, perché no, anche di ogni età, fino al punto che la poligamia come l’incesto non saranno più un tabù, ma libertà legittime”. (Continua a leggere dopo la foto)

Una richiesta di revocare l’incarico alla Garante per le “gravissime affermazioni” sul Ddl Zan è stata avanzata alla presidente della Regione Donatella Tesei dall’associazione Omphalos Lgbti e da una cinquantina di organizzazioni del territorio. Insieme hanno sottoscritto una lettera di protesta firmata – sostengono – da oltre 300 tra professionisti, accademici e privati cittadini, inviata alla Garante nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, al presidente dell’Assemblea legislativa umbra, nonché ai capigruppo. (Continua a leggere dopo la foto)

“Il concetto d’identità cambia – ha tra l’altro scritto la Garante in un testo inviato ai mezzi d’informazione sul Ddl Zan -, non è più quello antropologico che conosciamo da sempre e che distingue persona da persona a ragione di evidenze biologiche, ma diventerà qualcosa che io, cittadino, posso decidere arbitrariamente secondo la percezione del momento. Di conseguenza ogni desiderio sarà considerato un bisogno e il bisogno un diritto”. A partire da queste considerazioni preliminari si deduce che il sesso biologico non avrà più importanza dal punto di vista sociale perché conterà soprattutto il sesso culturale cioè quello percepito come, d’altra parte, si potrà scegliere l’orientamento sessuale verso cose, animali, e o persone di ogni genere e, perché no, anche di ogni età, fino al punto che la poligamia come l’incesto non saranno più un tabù, ma libertà legittime”.

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