Italia viva compie la sua ennesima giravolta. Stavolta a farne le spese è il Ddl Zan, disegno di legge di cui sono stati promotori e che solo 8 mesi fa hanno contribuito a scrivere. Anche in virtù di questo ora lo stupore è doppio. Come spiega Il Fatto, “ormai ufficiale: vogliono modifiche al provvedimento, proprio come chiedono Matteo Salvini e la destra, altrimenti la minaccia è che ‘così non passa’. Eppure basta riavvolgere il nastro solo fino a novembre scorso per trovare le dichiarazioni entusiaste dei deputati Iv che, in Aula, applaudivano per il primo via libera al disegno di legge contro l’omotransfobia”. (Continua a leggere dopo la foto)
Quello stesso che ora vogliono affossare. “Un intervento atteso da anni” e un “testo equilibrato”, dichiarò davanti a Montecitorio la deputata Iv Lucia Annibali, autrice di quell’articolo 1 che definisce anche “l’identità di genere” e che ora i suoi vogliono modificare. E quel giorno la deputata non era la sola a festeggiare. “Un enorme passo avanti nella lotta alle disuguaglianze”, si associò dal Senato la neo renziana (ex Fi) Donatella Conzatti. “Un grande risultato”, si unì il deputato Massimo Ungaro. Poi che è successo allora? (Continua a leggere dopo la foto)
Il cambio di linea non arriva come un fulmine a ciel sereno: “Le spinte interne al partito per unirsi all’ostruzionismo della destra sono iniziate almeno dalla primavera scorsa. Ora Italia viva, facendo asse con il centrodestra, chiede di ripartire da zero: un tavolo di lavoro per fare sintesi e rimettere il discussione il testo base. In tutto questo improvviso caos, tra giravolte e voltafaccia, chi gongola è Renzi che, come riferito dall’agenzia Lapresse, parlando con i suoi avrebbe giurato di voler trovare un accordo condiviso anche con la destra solo per portare a casa la legge”.
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