Paola De Micheli è sempre più sola nel Movimento Cinque Stelle. Come successo in passato con Toninelli, i grillini sembrano infatti aver individuato nella titolare dei Trasporti il capro espiatorio della situazione di caos nella quale il Paese è piombato. Offrendola in sacrificio anche a chi punta il dito contro le scuole: la versione prevalente, all’interno del partito pentastellato, è che più della riapertura voluta da Lucia Azzolina sia stata la pessima dei mezzi pubblici a pesare. Dando il via, così, al tiro al bersaglio.
Nelle prossime ore De Mocheli sarà in audizione davanti alle commissioni riunite Trasporti della Camera e Lavori pubblici del Senato sullo stato del trasporto pubblico locale con riferimento all’emergenza sanitaria. In un clima di tensioni altissime, in cui gli esponenti Cinque Stelle si trincerano dietro la versione “bus e metro sono il veicolo di contagio principale del Covid”. Lei, la ministra, respinge le accuse al mittente, minimizzando. Ma riconoscendo che un problema esiste. Anche se, a suo dire, la colpa è anche e anzi soprattutto delle Regioni, ognuna in marcia autonomamente dalle altre. Possibile che vengano chieste le dimissioni della De Micheli? Al momento, nessuno si è mosso ufficialmente in questa direzione. Ma l’ipotesi, sottovoce, serpeggia già da tempo, con i messaggi sulle affollatissime chat pentastellate a rincorrersi ora dopo ora. A frenare tutti al momento è Giuseppe Conte, che non vuole fare passi falsi. Con il Pd che resta a guardare e che preferirebbe, però, a sua volta evitare scossoni troppo pericolosi.
La De Micheli ha chiarto: “Le linee guida sul trasporto pubblico locale prevedono che dentro 1 metro quadrato ci stiano 5 persone, con mascherina e una validazione dei sistemi di areazione, ma è evidente che l’ immagine che dà questa condizione di vicinanza, soprattutto nelle ore di punta, determina una preoccupazione nelle persone”.
Poi ha risposto alla fazione grillina che ne reclama lo scalpo: “Al di là delle polemiche di questi giorni, di queste ore, il governo sta provando a mettere in campo tutte le misure sanitarie ed economiche, per provare a tenere in equilibrio il diritto al reddito e al lavoro con il diritto alla salute, che non possono confliggere. Chiederei a tutti gli attori economici, politici e istituzionali di non far diventare confliggenti, di non trasformare questa vicenda in una battaglia politica che disorienta le persone”.
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