Il mondo di internet e quello della quantistica si sono uniti per creare un esperimento che ha dell’incredibile. Ma si sa: talvolta la scienza è capace di superare la fantasia, e questo è ciò che è successo in Cina.
Di cosa si tratta?
Un team di ricerca dell’Università di Scienza e tecnologia della Cina, guidato dal Prof. Chao-Yang Lu, ha condotto un esperimento collegando satelliti e fibre ottiche, con l’obiettivo di creare un collegamento internet globale e sicuro.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Physical Review Letters e hanno riportato un successo senza precedenti nel settore.
Fino adesso i segnali quantici che viaggiavano su fibra ottica erano limitati ad una distanza di qualche centinaio di chilometri.
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Grazie al progetto cinese, le prove sono avvenute nella primavera del 2017 grazie ad una videoconferenza intercontinentale, della durata di 75 minuti, tra l’Accademia delle scienze cinese e l’Accademia delle scienze austriaca. La trasmissione dati totale è stata registrata a 2 GB, di cui 560 kbit della chiave quantistica scambiata tra Austria e Cina.
L’esperimento è riuscito grazie anche al Micius, il primo satellite cinese sperimentale specializzato proprio per le comunicazioni quantistiche.
Le ulteriori 5 stazioni di Terra del satellite che si trovano a Xinglong, Nanshan, Delingha, Lijiang e in Tibet, a Ngari. Sono state tutte collegate alle reti in fibra ottica metropolitane, compresa quella la che collega Pechino e Shanghai, lunga ben 2.000 chilometri.
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La rete quantistica permetterà di aumentare la sicurezza dei dati sensibili trasmessi elettronicamente, come quelli finanziari e medici e permetterà di potersi identificare, con una firma elettronica, in maniera non falsificabile, impedendo furti d’identità”, ha affermato all’Ansa il direttore del Centre for Integrated Quantum Science and Technology alle Universities of Ulm and Stuttgart Tommaso Calarco, aggiungendo che questo tipo di rete “permetterà di connettere computer quantistici che si trovano in luoghi diversi, in modo da moltiplicarne ulteriormente la potenza di calcolo, e di raccogliere e redistribuire dati forniti da sensori quantistici senza rischio di intercettazione”.