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Decreto Lavoro, tutte le novità in arrivo

Le novità sul Decreto Lavoro. Le modifiche al decreto Primo maggio sono state ampliate durante l’esame in Senato. Passando da contratti a termine a lavoro intelligente. Questa mattina il provvedimento è stato presentato in Aula, con la relatrice Paola Mancini (Fdi) che ha dato un’introduzione. Durante la giornata sono previsti i voti su oltre 400 emendamenti. Tra cui le questioni cruciali dell’estensione delle norme favorevoli al lavoro intelligente. La misura riguarderebbe anche i dipendenti pubblici vulnerabili e la riduzione degli importi dell’Assegno di inclusione per evitare penalizzazioni per i fondi dei disabili e dei senzatetto. Ecco tutte le novità.
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Dallo smart working al lavoro intelligente: le novità sul Decreto Lavoro

Decreto Lavoro, le novità. In Senato, la maggioranza ha subito una sconfitta sul provvedimento: la votazione della commissione Bilancio sul parere riguardo al nuovo pacchetto di emendamenti, si è conclusa in pareggio. Dieci senatori della maggioranza e dieci dell’opposizione. La commissione è stata sospesa perché manca il parere necessario per esaminare le nuove proposte di modifica presentate questa mattina. Ora sarà necessaria una conferenza dei capigruppo per decidere come procedere con i lavori.

Per quanto riguarda i contratti a termine, d’ora in poi anche i rinnovi, e non solo le proroghe, saranno senza specifiche causali fino a 12 mesi. Questo vale anche per la somministrazione. Saranno aboliti i limiti quantitativi previsti per il personale in apprendistato (20%) e per le assunzioni di lavoratori in mobilità, disoccupati o svantaggiati.

Le novità sul lavoro intelligente e i benefit aggiuntivi

Per quanto riguarda il lavoro intelligente, mentre si sta discutendo una proroga fino al 30 settembre per i dipendenti pubblici vulnerabili, per i lavoratori del settore privato sono state prorogate le agevolazioni fino al 31 dicembre. Questo riguarda sia i lavoratori fragili, sia per i genitori con figli entro i 14 anni di età. Per quanto riguarda i fringe benefit aggiuntivi, la disposizione originale rimane invariata: sono esenti da imposte fino a 3.000 euro per i lavoratori con figli. Tuttavia, questi strumenti saranno esenti da contributi e tasse.

L’Assegno di inclusione

Anche l’Assegno di inclusione ha subito alcune modifiche. In caso di nuclei familiari con figli sotto i 14 anni, l’obbligo di accettare il contratto (anche a tempo indeterminato). Scatta solo se la distanza tra il lavoro e il domicilio è inferiore a 80 km. O se il tempo di percorrenza con i mezzi di trasporto pubblico è inferiore a 120 minuti. Per quanto riguarda solo il lavoro a tempo determinato, il limite di 80 km è stato aggiunto anche un limite orario di 120 minuti con i mezzi di trasporto pubblico. È stato anche approvato l’emendamento presentato da Paita-Sbrollini (Iv) sulle donne vittime di violenza. Questa norma consente loro di costituire un nucleo familiare indipendente da quello del marito anche ai fini Isee per l’accesso all’assegno di inclusione. Inoltre, queste donne potranno usufruire di percorsi di inclusione personalizzati.

Gestione separata settore turistico

Il provvedimento include anche una modifica che consente a commercianti, artigiani, lavoratori agricoli e professionisti iscritti alla gestione separata Inps di ricostruire la loro posizione contributiva, che è stata ridotta di fatto per i contributi soggetti a recupero dai bollettini esattoriali emessi dall’ex Equitalia tra il 2000 e il 2015, fino a un massimo di mille euro. In attesa delle istruzioni da parte dell’Inps, è certo che le somme dovute dovranno essere pagate entro il 2023 in un’unica soluzione o a rate.

Arriva anche la detassazione del lavoro notturno e festivo per i dipendenti del settore turistico, alberghiero e termale ha ricevuto l’approvazione: per il periodo dal 1° giugno al 21 settembre 2023, viene riconosciuta una somma a titolo di trattamento integrativo speciale, non considerata reddito, pari al 15% delle retribuzioni lordo corrisposte per il lavoro notturno e straordinario. Questa norma si applica ai dipendenti con un reddito non superiore a 40.000 euro (periodo di imposta 2022).

Bagarre in Senato

Le norme per i disabili

Oggi verranno risolti gli ultimi nodi riguardanti i disabili. Il lavoro intelligente riguarda anche i dipendenti pubblici vulnerabili. Il governo ha trovato nuove risorse e entrambe le questioni potrebbero essere risolte. Con circa 40 milioni di euro si spera di evitare tagli ai fondi per i disabili. Confermando l’estensione dell’Assegno di inclusione ai componenti svantaggiati inseriti in programmi di cura e assistenza.

La soluzione proposta è una ridistribuzione della scala di equivalenza, ripristinando il valore previsto dal Dl del 1° maggio per i minori con disabilità o non autosufficienza (0,5). E aggiungendo un ulteriore incremento di 0,2 punti per ogni altro componente adulto in grave disagio bio-psico-sociale inserito in programmi di cura e assistenza certificati dalla pubblica amministrazione. Si sta anche avvicinando una soluzione per il lavoro intelligente dei dipendenti pubblici vulnerabili: le norme favorevoli attuali in scadenza il 30 giugno saranno prorogate fino al 30 settembre. Si prevede anche un’ulteriore modifica al contratto di espansione per estenderne l’operatività.

Leggi anche: Maggioranza nel caos al Senato sul Decreto Lavoro.

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