Un Salvini diverso, più cupo. Che ha approfittato del compleanno della figlia per smetterla di parlare di politica, manovra in primis, e staccare la spina per un po’. Con l’amaro in bocca di chi sente di scontare sulla propria pelle la colpa di altri, i Cinque Stelle nello specifico. Quelli che esultavano festanti dai balconi dopo l’accordo sul deficit con Tria. E ai quali spetterebbe ora, secondo il Carroccio, l’onere della retromarcia fatta dal governo per accontentare l’Europa.
Secondo l’Huffington Post, la spia d’allarme più inquietante resta Salvini. Infastidito, nervoso. “Ha ricominciato a comprare le sigarette”. Tutta colpa di una manovra che continua a essere nel mirino tanto dei difensori del Pil quanto dei sovranisti più intransigenti, per ragioni ovviamente opposte. Tenere unita la Lega, le cui anime meno moderate spingono per la rottura con i Cinque Stelle, non è facile.Prima le europee, come da programma. Poi si vedrà. Con il rischio però che, se la tanto sbandierata rottura tardasse ad arrivare, si delineerebbe all’orizzonte un’altra manovra da realizzare insieme al Movimento, con il rischio di perdere ulteriore consenso. L‘ultimo sondaggio della Ghisleri, prima della grande retromarcia sulla manovra, dà alla Lega il 33 per cento, mentre per la prima volta i Cinque Stelle sono sotto quota 25 per cento.
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