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Dengue, come si trasmette e chi sono le persone a rischio: tutto sulla malattia

Da oggi, 20 febbraio, è partita all’ospedale “Spallanzani” di Roma la campagna vaccinale per impedire il dilagare della febbre Dengue. Questa rischia di diventare endemica anche nel nostro Paese. Una nota dell’istituto chiarisce: «Il vaccino non è per tutti ma per specifiche popolazioni a rischio. È indicato, infatti, in persone che hanno già avuto una pregressa infezione da virus Dengue e stanno per intraprendere un viaggio in aree endemiche oppure in soggetti che, a prescindere dall’infezione Dengue, dovranno soggiornare per lunghi periodi in Paesi ad elevata endemia».
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«L’efficacia complessiva del vaccino vivo attenuato contro Dengue – spiega Alessandra Fionda, responsabile direzione medica e regolatoria di Takeda Italia che lo produce – è dell’80% a 12 mesi dalla seconda dose. L’efficacia contro le ospedalizzazioni è del 90% a 18 mesi. I risultati a lungo termine, a quattro anni e mezzo, hanno dimostrato un’efficacia complessiva del vaccino del 61,2% nel prevenire la malattia e dell’84,1% nel prevenire l’ospedalizzazione.

Noi siamo pronti a collaborare con le Istituzioni nel caso ci fosse la necessità di rifornirsi del vaccino, che oggi è disponibile nei centri vaccinali specializzati in malattie tropicali». Con una avvertenza: «Serve l’approvvigionamento da parte delle regioni, o nelle travel clinic specializzate in malattie dei viaggi».

Non solo vaccini


Vaccino ma non solo. Perché l’Italia, visto il dilagare della Dengue con le sue febbri “spaccaossa” in Brasile, Argentina, India e Sud est asiatico, ha alzato il livello di allerta a quello massimo contro l’infezione trasmessa dalle zanzare. Una circolare del Direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia, nei giorni scorsi ha invitato gli Uffici di Sanità Marittima Aerea e di Frontiera a «innalzare i livelli di vigilanza nei confronti dei vettori provenienti e delle merci importate dai Paesi in cui è frequente e continuo il rischio di contrarre la malattia». E all’aeroporto di Fiumicino è già iniziata la disinfestazione degli aerei provenienti dai paesi a rischio Dengue con il controllo della merce.

Il contagio

Nella nota viene ricordato il Regolamento Sanitario Internazionale che «prevede che l’aera aeroportuale/portuale e i 400 metri circostanti siano tenuti liberi da fonti di infezione e contaminazione, quindi anche roditori e insetti». Viene anche data l’indicazione di vigliare attentamente sulla disinfestazione dagli insetti degli aeromobili e di valutare l’opportunità di emettere ordinanze per l’effettuazione di interventi straordinari di sorveglianza delle popolazioni di vettori ed altri infestanti e di disinfestazione.

Obiettivo dell’Italia è quello di bloccare l’arrivo della zanzara Aedes aegypti, tipica appunto delle regioni tropicali. Si tratta dell’insetto più pericoloso nella trasmissione della Dengue e che al momento in Europa risulta essere sbracata solo a Cipro.

Necessarie disinfestazioni

Rezza: “Con il caldo necessarie disinfestazioni dove si verificano dei casi per evitare diventi endemica”.
«Ma Aedes aegypti circola tutto l’anno nelle zone tropicali dove è endemica, per cui sarà necessario estendere i controlli per tutto il periodo dell’anno», dice Gianni Rezza, professore di Igiene all’Università Vita-Salute del San Raffaele a Milano.

«La globalizzazione dei vettori (in questo caso la zanzara Aedes albopictus), con la velocità dei trasporti aerei gioca un ruolo fondamentale nella diffusione dei virus. E questo unito alla tropicalizzazione del nostro clima che fa circolare nelle nostre case le zanzare anche in inverno determina il rischio sempre maggiore che la circolazione virale persista a lungo anche da noi, trasformando i focolai estivi in endemici», spiega sempre Rezza. Che invita «ad alzare il livello dei controlli in parallelo all’aumento delle temperature oramai prossimo, sapendo che sarà poi necessario procedere a disinfestazioni delle aree verdi dove si sono riscontrati casi di infezione». Perché è vero che la Aedes aegypti è la zanzara che meglio trasmette il virus della Dengue, «ma un vettore a rischio, anche se meno efficace, è la nostra comune zanzare tigre», spiega ancora Rezza.

Che cos’è la febbre Dengue


La Dengue è una malattia infettiva tropicale causata da quattro varianti dello stesso virus che si trasmette attraverso le punture di zanzare. La zanzara più pericolosa come contagiosità è l’Aedes aegypti, tipica delle regioni tropicali. La zanzara tigre (Aedes albopictus) già segnalata in tutta l’Europa meridionale e presente in Italia dal 1990 può contribuire al contagio, seppur in maniera meno efficace.

Aver contratto la Dengue protegge la persona solo contro il virus che l’ha causata, non contro gli altri tre tipi virali. Ci si può ammalare più volte. Non si ha contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. La malattia per essere trasmessa ha dunque bisogno di zanzare (che pungono appunto una persona infetta): non trasmettendosi da persona a persona è più semplice bloccare la catena di trasmissione.

I sintomi della Dengue

A distanza di poco meno di una settimana dalla puntura possono comparire i sintomi febbre alta, forti mal di testa, dolori muscolari, mal di testa acuti, nausea vomito. Possono verificarsi difficoltà respiratorie e insufficienza multiorgano, in alcuni casi fatale. La Dengue ha un tasso di mortalità molto basso, circa l’1% dei casi che però sale al 40% quando la malattia di complica nella forma emorragica. In circa il 75% dei casi la malattia è asintomatica e passa inosservata. Questo succede almeno con la prima infezione, mentre una seconda infezione può scatenare pesanti reazioni immunitarie che possono sfociare in emorragie. La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue.

Cure contro la Dengue

Non esiste una terapia specifica per la Dengue ma solo farmaci per contrastare i sintomi, per esempio gli antipiretici e i trattamenti reidratanti. Arriva, però, un vaccino tetravalente vivo attenuato ricombinante che è efficace contro tutti e quattro sierotipi del virus. Il vaccino contro la febbre Dengue arriverà la prossima settimana all’ospedale Spallanzani di Roma e in altri centri specializzati in Malattie tropicali dove sarà possibile ottenerlo con spese a carico dell’utente. Il vaccino è disponibile anche per chi non ha avuto precedenti esposizioni al virus. È possibile somministrarlo in soggetti a partire dai 4 anni di età e sono sufficienti 2 dosi per raggiungere l’immunizzazione.

La situazione in Italia


Sono stati tra i 100 e i 150 casi negli ultimi anni in Italia, tutti di importazione. Impennata, però, lo scorso anno: 362 casi, di cui 82 autoctoni, concentrati soprattutto nel Lazio e in Lombardia, dove aveva soggiornato una persona proveniente da zone endemiche.

Questo aumento di casi autoctoni, in aree in cui la malattia non è radicata come l’Italia può essere legato al cambiamento climatico, all’aumento della circolazione delle zanzare e alle inondazioni, che favoriscono la crescita delle zanzare.

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità l’incidenza di Dengue nel mondo è aumentata di 30 volte negli ultimi 50 anni: più della metà della popolazione è a rischio e si prevede che a causa dei cambiamenti climatici un altro miliardo di persone sarà esposta alla malattia.

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